Ayatollah Khamenei definisce idioti i commenti dei leader occidentali sulla situazione in Iran

Si è registrato oggi un nuovo attacco del regime iraniano all’Occidente. L’ayatollah Ali’ Khamenei, Guida suprema del Paese, ha definiti “idioti” i commenti dei leader occidentali alle elezioni presidenziali. Lo ha riferito la tv di Stato: “Alcuni dirigenti europei e americani, con i loro commenti idioti sull’Iran parlano come se i loro problemi fossero tutti risolti e l’Iran fosse la sola preoccupazione per loro”, ha detto Khamenei durante un incontro con i funzionari giudiziari.

Intanto l”opposizione è tornata anche oggi in piazza a Teheran sfidando il divieto imposto dalle autorità. Migliaia di persone, almeno cinquemila secondo alcuni testimoni, si sono ritrovate davanti alla moschea di Ghoba, nella parte settentrionale della capitale iraniana, in occasione del ventottesimo anniversario dell’uccisione in un attentato dell’ayatollah Mohammad Beheshti, figura di primissimo piano della rivoluzione del 1979. Una manifestazione a cui era stata annunciata la presenza del leader dell’opposizione Mir Hossein Mussavi, che non si è visto, mentre vi ha preso parte, secondo testimoni e filmati, un altro candidato alle presidenziali, Mehdi Karrubi. Nonostante la commemorazione di Beheshti sia un fatto ordinario, che si celebra ogni anno, e che la famiglia aveva previsto di tenere anche oggi, le autorità di Teheran hanno proibito ogni tipo di manifestazione.

Il figlio dell’ayatollah, Alireza, è un alleato del leader dell’opposizione Mir Hossein Mussavi. Così, già nelle prime ore del pomeriggio, la zona nei pressi della moschea era presidiata da agenti in tenuta antisommossa e da miliziani Basiji, tradizionalmente senza uniforme. Secondo testimonianze raccolte dalla Cnn, gli agenti scortavano il corteo in motocicletta. I manifestanti procedevano lentamente, “trascinando i piedi”, sfidando gli inviti della polizia a “camminare in fretta”.

I manifestanti si sono poi diretti lungo una delle vie principali della città, Shariati Street, nelle vicinanze della moschea, dove si erge un monumento in onore degli eroi della Rivoluzione del 1979.

A questo punto sarebbero scoppiati gli scontri, con le forze di sicurezza che avrebbero prima lanciato i lacrimogeni per disperdere la folla, poi picchiato dimostranti arrestandone “almeno 30”, secondo i testimoni citati dall’universo dei blog iraniani, che riferiscono anche di colpi di “arma da fuoco” esplosi in aria dagli agenti. A Teheran è poi scesa la notte, che è ormai accompagnata dai canti di protesta che le milizie Basiji stanno tentando inutilmente di fermare.

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