Anche il presidente degli Stati Uniti si scontra con l’annoso conflitto tra pubblico e privato. Barack Obama, immortalato da un paparazzo mentre dal giardino della Casa Bianca salutava con la mano in modo un pò bizzarro la figlioletta Sasha, di otto anni, ha vietato alla stampa di pubblicare la foto che ritrae la piccola. O meglio, con fare più elegante, il suo ufficio stampa ha gentilmente intimato all’agenzia che aveva scattato la foto di non distribuirla.
Questione di privacy, sicuramente, che ha però fatto storcere il naso a più di un giornale. Soprattutto perché le foto in questione sono state scattate all’interno della Casa Bianca, considerata dai reporter un luogo istituzionale e quindi pubblico. Ma la coppia presidenziale vuole preservare le figlie (Sasha, di otto anni e Malia di 10 anni) dagli scatti dei paparazzi, tanto che ha stabilito che le foto alle piccole Obama possano essere scattate solo nei contesti istituzionali.
Il dilemma di Obama è quello con cui sono si sono confrontati molti dei suoi predecessori. Ma si sa, d’altronde, che le foto delle famiglie presidenziali sono quelle che tra tutte interessano più agli americani. Abraham Lincoln, che già all’epoca lo sapeva, acconsentì a farsi ritrarre con il figlio Tad, di otto anni. E alcune delle foto che hanno fatto la storia degli Usa sono quelle che ritraggono JF Kennedy Jr e Caroline (i figli del presidente Kennedy e di Jacqueline) che giocano nella Stanza Ovale.
Per tenere lontani i paparazzi la Casa Bianca ha imparato in realtà da un pò di tempo a distribuire ai giornali delle foto scattate da propri fotografi interni. Sono, però, spesso delle foto in bassa risoluzione e per lo più istituzionali.