Bari/ Asl invita ad eseguire una mammografia: ma la donna è morta di cancro al seno da tre anni

Il danno e la beffa nell’ennesimo episodio di malasanità nel sud Italia.
La Asl scrive a una donna già operata di tumore al seno nel 1997 per ricordarle di effettuare una mammografia gratuita.
Ma la donna, già vittima di una lunga serie di diagnosi errate e tardive, è morta da tre anni, nel dicembre del 2006, all’età di 55 anni.
L’imbarazzante lettera della Asl suona così: «La invitiamo ad ese­guire una mammografia per il controllo del seno il 25/08/09, poiché una diagnosi precoce consente un intervento tempestivo più ef­ficace».
Davanti a queste  parole il figlio della donna, Piero Ruggiero, di trent’anni,  ha rivissuto il calvario della madre, alla quale il  cancro era stato diagnosticato con grave ritardo.
«Una lettera di cattivo gu­sto,  ­l’Asl è a conoscenza non solo del­la morte di mia madre, ma anche delle cause».
La donna era stata operata al seno dal­l’equipe medica della Mater Dei:  l’esito dell’intervento era stato defini­to positivo ma la donna nel corso degli an­ni  avvertiva dolori  sempre più forti.
«Durante i controlli periodici – ricorda il figlio – sono accadute cose strane. Spesso ci dicevano che la cartella non era rintraccia­bile, o che le condizioni di mia ma­dre erano ottime».
La re­altà era un’altra: le metastasi sta­vano divorando il corpo della donna,  sviluppandosi fino alle ossa delle gambe. La diagnosi corretta arriva fuori tempo massimo e assomiglia più a una macabra presa in giro che a un estremo quanto inutile  tentativo di debellare la malattia.
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