BCE: ALLARME PROTEZIONISMO, STIME PIL RIVISTE AL RIBASSO

Le spinte protezionistiche «tendono a intensificarsi» a livello globale sebbene «ad oggi non si rilevino evidenze importanti di un aumento delle misure concrete». Lo afferma la Bce nel suo bollettino mensile. «Il sostegno alla globalizzazione – sostiene l'Eurotower – si indebolisce in diverse regioni del mondo. Un fenomeno prevedibile, dal momento che le spinte protezionistiche tendono a rafforzarsi nei momenti di tensione economica e finanziaria». È importante tuttavia «arginare le richieste di misure» di questo tipo perché la Storia insegna che «l'impatto del protezionismo sulla crescita e sul benessere delle persone è sostanzialmente negativo».

Allarme sui conti pubblici
La Banca centrale europea torna poi a mettere in guardia i Governi dell'area euro dall'improvviso incremento dei deficit di bilancio. L'indebolimento economico mina l'afflusso di gettito fiscale si compina infatti con l'accresciuto fabbisogno legato all'adozione di misure anti-crisi. Provvedimenti che – sostiene l'Eurotower – devono essere «mirate e temporanee». La Bce cita le previsioni della Commissione europea, secondo cui il disavanzo di bilancio medio in tutta l'area dell'euro balzerà dall'1,7 per cento del Pil del 2008 al 4 per cento nel 2009. «La commissione si attende che nel 2009 sette paesi dell'area superino il valore di riferimento del 3 per cento». Inoltre «molti governi sono incorsi in ingenti passività associate alla concessione di garanzie alle banche – prosegue la Bce – e dovranno farsi carico delle iniezioni di capitale a sostegno del settore finanziario».

Pil e disoccupazione in frenata
L'Eurotower prevede coi un «crollo senza precedenti» delle previsioni sull'andamento del Pil dell'area euro, e nuova pesante revisione al ribasso anche sulle attese di inflazione. Lo indica la «Survey of Professional Forecasters», l'indagine con cui raccoglie la media delle previsioni tra operatori ed esperti di varie istituzioni dell'area. Riviste nettamente in peggio anche le attese sulla disoccupazione. Secondo gli intervistati nel 2010 sfiorerà quasi il 10 per cento. La Bce mette in rilievo come «non hanno precedenti le revisioni al ribasso che gli intervistati hanno assegnato alle aspettative di crescita per il 2009: si aspettano ora che l'attività economica dell'area si contragga dell'1,7 per cento», una stima che risulta di ben due punti più bassa rispetto alle precedenti previsioni (+0,3 per cento). Per il 2010 gli esperti in media prevedono una crescita limitata allo 0,6 per cento.

Prezzi ancora in frenata nel 2009
Per l'inflazione le attese sulla media del 2009 sono calate allo 0,9 per cento, anche in questo caso una pesante revisione al ribasso rispetto al 2,2 per cento indicato nell'indagine di tre mesi fa. Per la media del 2010 prevedono ora un caro vita dall'1,6 per cento.
Questa indagine trimestrale, pubblicata come di consueto nel bollettino mensile della Bce, fornisce una spaccato dei pareri di esperti indipendenti su queste voci macroeconomiche, e non rappresenta le previsioni della stessa Bce.
Pe la disoccupazione ora gli intervistati prevedono in media un 8,7 per cento nel 2009, sette decimali in più rispetto all'indagine precedente; per il 2010 prevedono un ulteriore aumento al 9,4 per cento. A più lungo termine, ovvero fino al 2013, dovrebbe poi attenuarsi al 7,8 per cento.
Per rafforzare la fiducia del pubblico nella sostenibilità dei conti – conclude l'Eurotower – è quindi indispensabile che i governi ristabiliscano quanto prima un impegno credibile a favore degli obiettivi di bilancio a medio termine".

 

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