Anche le proteste nelle scuole prendono esempio dagli operai dell’Innse: un gruppo di 7 donne, tutte docenti precarie con oltre 10 anni di insegnamento alle spalle, sono salite sul tetto del provveditorato agli studi di Benevento per iniziare un’occupazione ad oltranza per protesta contro i tagli della riforma Gelmini.
«Contro il più grande licenziamento di massa. 20000 in Italia, 500 a Benevento. Vogliamo un futuro»: così recita lo striscione calato dal tetto dell’edificio. Le donne del “Comitato Insegnanti Precari” hanno installato un gazebo sul tetto per proteggersi dal caldo soffocante ed hanno scorte alimentari sufficienti per resistere per diverse settimane.
Hanno già annunciato l’intenzione di resistere ad oltranza fino a quando non verranno risposte: «Faremo come gli operai dell’Innse, scenderemo da qui solo quando avremo una risposta concreta contro i licenziamenti e la disoccupazione» afferma Elvira, una delle insegnanti sul tetto.
Il presidio permanente, promosso da diversi giorni all’esterno dell’Ufficio Scolastico Provinciale, si è così trasformato di fatto in un sit-in di solidarietà con le insegnanti sopra il tetto: altre decine di docenti, insieme agli attivisti del centro sociale Depistaggio, militanti del sindacalismo di base, stazionano fuori l’edificio, anche per dissuadere eventuali azioni repressive da parte delle forze dell’ordine.
L’obiettivo è coinvolgere le centinaia di insegnanti che in queste ore si accalcano presso gli uffici per l’imminente pubblicazione delle graduatorie provinciali. Oggi pomeriggio alle ore 16 le insegnanti del CIP terranno una conferenza stampa sotto il provveditorato, dove con il megafono avranno la possibilita’ di intervenire anche le occupanti dal tetto.