Berlusconi a “Porta a Porta”/ Super Silvio non si pente: “Tornerei alla festa di Noemi”

Pubblicato il 3 Giugno 2009 - 20:05 OLTRE 6 MESI FA

«Dobbiamo avere la religione della libertà e della privacy dei cittadini. Io promisi di andare alla festa di Noemi, e le promesse le mantengo. Tornerei a quella festa». Così il premier Silvio Berlusconi, in una soirée tv a tutto campo sul palcoscenico prediletto di “Porta a Porta”, in cui rivendica pensieri, parole, opere e omissioni. Per esempio sulle dieci domande di Repubblica, alle quali il Cavaliere continua ad opporre il silenzio: «Non c’è nulla da rispondere, ha già risposto la famiglia». E poi aggiunge: «La sinistra non ha nulla da dire. Fanno solo calunnie per delegittimare il presidente del consiglio. Gli italiani hanno imparato a valutare la sinistra ed il Pdl è quotato al 40%».

Il periodo comunque è di quelli tosti ma Berlusconi ospite di Bruno Vespa mostra i muscoli: «Mollare? Non mi è mai passato per l’anticamera del cervello. Quando assumo un impegno, lo mantengo». Quindi ha escluso la possibilità di elezioni anticipate: «È fantapolitica, l’Italia descritta dai giornali non è l’Italia reale». Quindi ribadisce che «i giornali stranieri sono insufflati dalla stampa italiana. C’è poi un gruppo che è concorrente a Mediaset per quanto riguarda la tv». Il premier non lo pronuncia, ma a quel punto Vespa fa esplicitamente il nome del “Times” di Rupert Murdoch.

E i problemi con gli alleati, il rischio che l’affare Noemi porti eroda consenso al Popolo delle Libertà per portarlo ai leghisti? «I sondaggi ci danno in vantaggio sulla Lega anche al Nord. Ad ogni modo non subirei un colpo se la Lega ci superasse in qualche situazione. Ho un rapporto eccezionale con Bossi. Ad ogni modo il sorpasso della Lega sul Pdl non ci sarà». Il premier si è detto comunque disponibile ad assegnare, in futuro, alla Lega la presidenza della regione Veneto.

Nonostante le smentite giunte nei giorni scorsi, Berlusconi ha insistito nel pronosticare la dissoluzione del Pd. Ovvero che «Enrico Letta andrà nell’Udc. Rutelli fonderà un suo partito. Alcuni deputati passeranno con Bertinotti». Ai giornalisti che gli ricordano, appunto, le smentite degli interessati, ha replicato: «Tante cose smentite poi si verificano ugualmente».