Berlusconi & D’Addario/ I siti anglosassoni fra riprovazione e morbosità. Critiche al premier, analisi della società italiana, potere dei media

di Dini Casali
Pubblicato il 22 Luglio 2009 - 10:46| Aggiornato il 14 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Per il sito della Cnn il nome “Berlusconi” è ormai stabilmente un “hot topic”, vale a dire un argomento fra i più cliccati dagli internauti. È una categoria, un genere narrativo a sé che si è guadagnato un vasto numero di fedeli visitatori desiderosi di essere costantemente aggiornati sulle avventure sessuali del premier o sulle sue performance sulla scena politica mondiale. Altri hot topic sono Michael Jackson, l’Afghanistan, l’infuenza: in America Berlusconi è un totem oscillante tra la semi-divinità pop e la psicosi seguita alla pandemia.

In Inghilterra il “Sun” – l’agguerrito foglio dell’arcinemico Murdoch – è laconico nell’edizione on line di martedì: «Berlusconi: no condom», giusto per elevare un po’ il tono della discussione.

Il combattivo “Guardian” – quotidiano progressista left-oriented – preferisce puntare su un’ Italia che letteralmente “non ha idea” di quel che combina il premier, anestetizzata dal suo strapotere mediatico, mentre peraltro non omette nessuno degli scabrosi dettagli riportati nelle registrazioni compromettenti fatte uscire dall’Espresso.

Times online sottolinea il calo di consensi seguito alle “scandalose” rivelazioni: non senza quel tocco puritano che condisce la notizia, dove l’esecrazione appena mascherata rende ancor più pepate le acrobazie del Cavaliere.