Gioacchino Genchi, indagato a Roma dal febbraio 2009 per il noto archivio di tabulati telefonici, ritorna alla ribalta, sostenendo che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, «è stato tradito da un suo fedelissimo». Una cellula eversiva infedele all’interno del sistema di sicurezza e di protezione del premier che avrebbe permesso ad esempio al fotografo Antonello Zappadu di avvicinarsi a Villa Certosa e al porto di Olbia per scattare delle foto. Sempre Genchi, infatti, durante il programma “Klauscondicio”, ha fatto notare come, al contrario di Zappadu, altri fotografi siano stati prontamente allontanati dai dintorni di Villa Certosa.
Una rivelazione che potrebbe aprire nuovi scenari. Tant’è che all’interno del Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza, c’è stato qualcuno, come Carmelo Briguglio (Pdl), che ha chiesto al presidente Francesco Rutelli (Pd) la convocazione di Genchi a San Macuto. Una richiesta che è però già sfumata. Anche e soprattutto perchè molti esponenti bipartisan, del Pdl e del Pd, non ritengono che l’ipotesi di Genchi sia da prendere in considerazione.
Intanto continuano le audizioni del Copasir che proporrà 18 domande. Si vule verificare come è stata possibile la violazione della privacy del premier e dei suoi ospiti a Villa Certosa, e se è ipotizzabile, come affermato dallo stesso Berlusconi, uno scenario di complotto con l’intervento di servizi stranieri.