Berlusconi/ Il patto del premier con Bossi: appoggio della Lega ai candidati nei ballottaggi, nessuna apertura al referendum. La disputa sulle nomine Rai: Paragone vicino alla direzione di Raidue con ufficio a Milano

Al consueto rendez-vous del lunedì con Bossi, il premier Berlusconi non aveva molta voglia di scherzare: il 35,2% delle europee lo ha vissuto come uno scacco personale, anche se i sondaggi sui ballottaggi amministrativi lo rincuorano.

Con i maggiorenti delle Lega, Calderoli, Maroni, Cota e il leader Bossi accompagnato dal figlio Renzo, bisognava discutere proprio del nodo ballottaggi/referendum. La Lega, che minacciava l’astensione per non correre il rischio di veder vincere i referendari e veder ridimensionato il suo ruolo all’interno della coalizione, appoggerà alla fine i candidati Pdl. Berlusconi, che in precedenza si era lasciato scappare il sì al referendum, ha deciso che «l’appoggio al referendum non è più opportuno».

Altro nodo la Rai: Maroni tratta con il premier, nonostante sia Ministro dell’Interno e avesse già una volta declinato il compito, disgustato dai giochetti romani. Il 60% della produzione di Raidue è stata già spostata a Milano: questo forse convincerà il recalcitrante candidato della Lega, Pierluigi Paragone, ad accettarne la poltrona di direttore. L’ex direttore della Padania che dirige la seconda rete dal nord avrebbe il suo peso simbolico.

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