Berlusconi impantanato: “Rischio logoramento che fa riaffiorare voci sulla successione”. Massimo Franco sul Corriere della Sera

Pubblicato il 19 Giugno 2009 - 21:46 OLTRE 6 MESI FA

Un premier assediato da una stampa ostile o un uomo pubblico che, a detta del suo stesso mentore Giuliano Ferrara ha degli “stili di vita che lo espongono al ricatto”? Comunque la si pensi è innegabile che questo è il momento più difficile per Silvio Berlusconi da quando è ritornato a governare il Paese nel maggio del 2008.

La sua immagine, che splendeva solo due mesi fa fra le macerie dell’Abruzzo terremotato, è fortemente appannata. Massimo Franco sul Corriere della Sera analizza gli scenari istituzionali che si aprono con un premier indebolito. Blitzquotidiano vi segnala il pezzo come articolo del giorno.

L’accenno è stato fatto per scansare voci e forse speranze di una crisi a breve del governo. Ma smentendo davanti ai vertici di Fiat e sindacato che Giulio Tremonti e Mario Draghi possano prendere il suo posto a palazzo Chigi, ieri Silvio Berlusconi ha ammesso che se ne parla. Ha confermato implicitamente che la sua leadership sta subendo un lento processo di appannamento; e che sotto traccia qualcuno forse ha ricominciato ad accarezzare il progetto della successione: Magari incoraggiato da qualcuno degli avversari del Cavaliere.

È verosimile che non si tratti né del ministro dell’Economia, né del governatore di Bankitalia; semmai, di questi piani Tremonti e Draghi sono vittime. C’è di più. Proprio per il modo in cui l’offensiva contro il premier sta avvenendo, qualunque possibilità di un delfinato riconosciuto diventa più difficile. Berlusconi non l’ha mai davvero preso in considerazione. Ed il sospetto che qualcuno ci stia lavorando è destinato ad acuire diffidenze e ostilità. Il Pd gli chiede di dare spiegazioni sugli episodi nei quali secondo la magistratura sarebbe coinvolto; oppure di andarsene. Ma il presidente del Consiglio sa di avere dalla sua parte il timore diffuso che una crisi improvvisa e traumatica crei un pericoloso vuoto di potere. Una caduta sull’onda di un’offensiva extrapolitica rischierebbe di lasciare il Paese senza una maggioranza; e con la prospettiva di un commissariamento di fatto dell’esecutivo, slegato dal responso elettorale: un ritorno agli ambigui governi «tecnici» dell’inizio degli Anni 90 del secolo scorso. […]