BERLUSCONI: ”NON HO MAI ATTACCATO NAPOLITANO E LA COSTITUZIONE”

Berlusconi_mano_aperta «Nè io nè il governo abbiamo mai attaccato il capo dello Stato e la Costituzione. Niente di più falso. Con Napolitano ho sempre avuto una cordialità di rapporti, che sono sicuro rimarrà tale. Il presidente del Consiglio non ha alcun interesse a non aver rapporti cordiali con il presidente della Repubblica» ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla trasmissione «Panorama del giorno».

DIFESA – Berlusconi nega quindi di aver attaccato la Costituzione. «Io l'ho evocata e l'ho difesa – dice il premier – perchè la Costituzione prevede che il Governo abbia piena responsabilità di giudizio sulla necessità e sull'urgenza di un provvedimento. La Costituzione non è poi un moloch intoccabile. È la stessa Costituzione che prevede con l'articolo 138 la possibilità di modifiche. In Parlamento ci sono molti progetti della sinistra che chiedono di modificare la Costituzione. La sinistra mistifica e mi attacca per nascondere le proprie divisioni interne».

ELUANA – Poi il premier ritorna sul caso Eluana: «Il Parlamento varerà in breve una legge che, oltre a vietare qualsiasi forma di eutanasia, introdurrà norme di civiltà come il testamento biologico e il divieto di non somministrare alimentazione e idratazione per chi non sa provvedere a se stesso».

OBAMA – «Obama ha intenzione di rafforzare la presenza in Afghanistan con 30mila soldati in più e ha chiesto agli alleati di dare una mano. Noi non ci tireremo indietro. Nei prossimi mesi ci sono le elezioni e tutti devono concorrere affinchè le votazioni siano sicure e democratiche. Ho parlato per 30 minuti con Obama – dice ancora Berlusconi- e ho avuto un'ottima impressione. Obama è una persona informata, che ragiona e conosce molto bene i temi della politica internazionale; e lascia sperare che le speranze riposte in lui abbiamo seguito».

SORU – Poi il premier rinfocola la polemica con il governatore uscente della Sardegna Renato Soru in vista delle elezioni regionali del 15 febbraio: «La Sardegna non è separata dall'Italia. Soru ha una visione chiusa che ha impoverito l'isola: i disoccupati sono ora 190mila e ci sono oltre 300mila persone al di sotto della soglia di povertà. Nella sua azienda si sono registrati nove anni consecutivi di bilanci in rosso e ora Soru ha licenziato 250 dipendenti su 800».

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