Bin Laden, Bhatti: minoranza cristiana a rischio

Talamanca) ISLAMABAD 5 MAG ''L'uccisione di O -Talamanca) – ISLAMABAD, 5 MAG – ''L'uccisione di Osama bin Laden e' stata una cosa giusta, se la sua morte puo' dare soddisfazione agli Stati Uniti e a tutte le vittime che ha provocato anche in Pakistan. Ma non credo che la sua morte segni la fine di Al Qaida, che puo' compiere attentati ancora oggi. Anche la minoranza cristiana e' a rischio''. Lo ha detto Paul Bhatti, consigliere per le Minoranze del primo ministro pachistano, che ha preso il testimone da suo fratello Shalman, il ministro cristiano trucidato da un gruppo di estremisti islamici il 2 marzo scorso. ''Attualmente la situazione e' calma, ma non possiamo escludere una forma di vendetta'', ha aggiunto in un'intervista all'ANSA nel suo ufficio della All Pakistan Minorities Alliance, dove spiccano foto di Benazir Bhutto ''martire della democrazia''. ''La minoranza cristiana non ha certo contribuito all'operazione americana per uccidere bin Laden, ma – ha spiegato – rappresenta un simbolo, il simbolo dell'Occidente''. Per questo, ha proseguito, ''siamo preoccupati, ma ci siamo anche organizzati aumentando l'attenzione in alcune ambasciate occidentali o luoghi di culto, soprattutto a Islamabad''. Chi sostiene di ''non avere paura'' della vendetta di Al Qaida e' invece la comunita' cristiana che vive in una delle baraccopoli nel centro della citta', in condizioni di estrema poverta', lungo rigagnoli pieni di immondizia, aiutati alla bene e meglio dall'Esercito della salvezza. ''Dopo la morte di bin Laden non abbiamo ricevuto minacce. Ci spaventano di piu' le manifestazioni degli estremisti su casi come quello di Asia Bibi (la cristiana condannata a morte per blasfemia, ndr)'', ha detto Muktar Masih, che con 300 rupie al giorno (meno di tre euro) sfama una famiglia di otto persone. ''Ma il problema delle minoranze non e' la legge sulla blasfemia – ha commentato Bhatti -, il problema e' l'ideologia. Mio fratello si e' battuto per far avere ai detenuti di altre religioni i propri luoghi di culto in carcere, e per garantire alle minoranze una quota del 5% nel pubblico impiego'' perche' – in una societa' che ha ereditato la cultura delle caste – ''e' difficile salire di livello sociale''. ''Per sradicare l'intolleranza e le discriminazioni verso tutte le minoranze, non solo quella cristiana, e' necessario combattere la poverta' di questo Paese. E' questa – ha concluso – che nutre il fondamentalismo''. Medico chirurgo che ha lavorato a lungo in Veneto, Bhatti ha infine ricordato la vicinanza dell'Italia e di altri Paesi occidentali alla sua famiglia in occasione della morte del fratello Shalman: ''Eravamo disperati, ma questa commozione mondiale ci ha dato coraggio per andare avanti''.

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