Bin Laden, Haaretz: questi i leader emergenti di Al Qaida

TEL AVIV – All'indomani della uccisione di Osama Bin Laden, si accende la lotta ai vertici di al-Qaida per la sua sostituzione. Oltre al n. 2 dell'organizzazione, Ayman al-Zawahiri, altri dirigenti emergono gia' al suo fianco e forse potrebbero ambire a sostituire essi stessi Bin Laden. Lo afferma, in un'analisi, il quotidiano israeliano Haaretz. Di al-Zawahiri Haaretz scrive che eccelle nel ruolo di guida spirituale ed ideologica, mentre non ha le spiccate doti organizzative che avevano distinto Bin Laden. Per cui e' necessario esaminare adesso la galleria di altri 'volti nuovi'. Fra questi Haaretz annovera Seif al-Adel, un ex colonnello delle forze armate egiziane sospettato di aver organizzato gli attentati alle ambasciate americane in Kenya e in Tanzania nel 1998. A quanto pare questi comanda la 'Commissione militare' di al Qaida – scrive il giornale – e coordina attivita' militari in Somalia e nello Yemen. Un altro volto emergente e' quello di Saliman Jassem al-Gheit, un kuwaitiano di 46 anni, veterano delle campagne in Bosnia e in Afghanistan. Con lui sono menzionati anche Anwar al-Awaleki – un predicatore yemenita-statunitense, che formalmente non e' inquadrato in al Qaida ma che e' ritenuto un ideologo della nuova generazione – e Abdallah Ahmed Abdallah, un egiziano attivo particolarmente nel continente africano. Secondo Haaretz, e' possibile che anche alla luce degli sconvolgimenti politici in atto in diversi Paesi arabi le cellule locali di al Qaida si concentreranno maggiormente sugli scenari interni, tralasciando dunque la organizzazione di vistosi attentati internazionali.

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