Bin laden: il Pakistan condanna il blitz Usa

ISLAMABAD – Il Pakistan alza la voce con gli Usa dopo il blitz contro Osama bin Laden: il Parlamento di Islamabad ha condannato l'operazione americana di Abbottabad, ha chiesto la fine degli attacchi con i droni, e ha chiesto di ''rivedere i termini del suo impegno con gli Usa'' minacciando anche di bloccare il transito dei convogli di rifornimenti della Nato diretti in Afghanistan. E' quanto emerge da una risoluzione in 12 punti approvata nella notte dalle due camere in sessione congiunta dopo un dibattito-maratona di 10 ore con i vertici dell'esercito e dei servizi segreti. I legislatori di Islamabad hanno inoltre chiesto l'istituzione di una commissione di inchiesta (la cui composizione e' ancora da stabilire) sul blitz dei Navy Seals per individuare ''eventuali responsabilita''' e per ''fare in mondo che incidenti del genere non si ripetano piu'''. In particolare, la risoluzione mette in guardia gli Usa contro ''operazioni unilaterali sul territorio pachistano'', come gli attacchi di aerei senza pilota (droni) nel nord-ovest. Ieri un velivolo senza pilota della Cia, il quarto dal blitz di Abbottabad, e' entrato in azione in Waziristan uccidendo 4 sospetti militanti. La dura presa di posizione dell'assemblea di Islamabad e' arrivata dopo una relazione a ''porte chiuse'', tenuta fino a tarda notte, dei responsabili del servizi segreti dell'Isi, sempre piu' sotto pressione per l'imbarazzo creato dalla scoperta del covo di Osama bin Laden a un chilometro da una prestigiosa accademia militare. Secondo indiscrezioni riprese dalla stampa, il capo dell'Isi, Ahmad Shuja Pasha, ha offerto le proprie dimissioni dopo aver riconosciuto il ''fallimento''. I responsabili militari hanno ammesso che i radar non hanno intercettato gli elicotteri ''invisibili'' usati dagli americani. Intanto, a conferma del nervosismo esistente tra i due alleati, e' arrivata la notizia oggi di un ''contractor'' americano, Aaron Mark De Haven, bloccato all'aeroporto di Peshawar mentre stava per lasciare il paese nonostante fosse in liberta' provvisoria perche' trovato in possesso di un permesso di soggiorno scaduto.

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