Bin Laden, il rifugio blindato vicino ad accademia militare

Abbottabad (Pakistan) – Quasi mille metri quadrati e muri alti tra i 3,5 e i 5,5 metri, sovrastati da filo spinato. Era questo il rifugio di Abbottabad, in Pakistan, che ha ospitato le ultime ore di vita di Osama bin Laden. Due cancelli a controllare l'unico ingresso. Nessuna linea telefonica o internet che lo collegassero con il mondo estero. Eppure il compound si trovava, secondo quanto riferiscono i residenti, ad appena 800 metri dall'ingresso dell'accademia militare Kakul per alti ufficiali, istituzione guidata dall'esercito e una delle diverse installazioni militari nella città di circa 400mila abitanti. Il valore del complesso, che si ritiene sia stato costruito nel 2005 per proteggere una figura significativa, è stimato a circa un milione di dollari. Il compound è situato in un quartiere medio-ricco di Abbottabad, città a circa 100 chilometri a nord di Islamabad, circondata da colline e poco distante da una zona montagnosa al confine con l'Afghanistan. Diversi gli accorgimenti utilizzati dalle persone che vi vivevano all'interno per non farsi scoprire, tra cui i roghi di spazzatura nel cortile, in modo da evitare di dover uscire per buttarla. Ma le persone, comunque, andavano e venivano e i residenti locali hanno detto che un grosso Toyota Landcruiser e altre auto costose sono state viste circolare nei pressi del compound. Dopo il raid, il complesso è apparso devastato. In un video trasmesso da Abc News che presumibilmente mostra l'interno si vedono immagini di letti in disordine, macchie di sangue sui pavimenti, nonché vestiti e carte sparse. Nel filmato è inoltre visibile una strada vicino al complesso con un muro bianco da un lato e un campo dall'altro. Il compound fu anche al centro di un episodio curioso cinque mesi fa, quando una troupe cinematografica cercò di girare alcune scene di un film nei pressi e due uomini uscirono dall'edificio intimando di fermare le riprese. A raccontarlo è l'attore Salman Riaz, secondo cui gli uomini dissero che "era haram" (parola che significa proibito in arabo e che si usa per ciò che è vietato dalla fede islamica, ndr). La scoperta del compound-nascondiglio è stata possibile perché la Cia teneva sotto controllo un corriere di al-Qaeda. E' stato lui, dunque, a portare inconsapevolmente l'intelligence sulle tracce di Bin Laden. La Cia dava la caccia al corriere da anni, da quando i detenuti negli interrogatori avevano detto che Bin Laden aveva così fiducia in lui che era possibile vivessero nello stesso luogo. Ma non si sa da quanto tempo il numero uno di al-Qaeda fosse rifugiato ad Abbottabad.

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