Bin Laden: l'identikit del Navy Seal che lo ha ucciso

NEW YORK – Il Navy Seal che ha ucciso Osama Bin Laden ha ''certamente'' tra i 26 e i 33 anni, viene ''con ogni probabilita'' da una high school o da un college, e' ''molto probabilmente'' bianco ed e' dotato di capacita' atletiche fuori dal comune: questo il suo identikit secondo Richard Marcinko, il fondatore della squadra d'elite denominata ''Seals Team 6'' (ST6) – oggi conosciuta come DEVGRU (Development Group). Marcinko e' infatti l'ufficiale americano che, nel 1980, ha ideato gli ST6, all'indomani della fallita missione americana per liberare i cittadini Usa presi in ostaggio all'ambasciata americana in Iran. Sull'onda di quella debacle la Forze Armate Usa decisero che era tempo di addestrare squadre speciali 'ad hoc' per missioni di quel genere. In un'intervista al Washington Post, Marcinko ha accettato assieme a due ex Navy Seals di fornire, ''per gioco'' informazioni di massima per provare a tracciare un identikit possibile dell'uomo che ucciso Bin Laden. ''E' sicuramente uno che pensa positivo, che si sente in difficolta' quando non ha sfide da affrontare, che ha bandito dalla sua mente concetti come il relax o l'andare in vacanza'' ha esordito il primo comandante di un ST6. Con ''ogni probabilita'' e' un bianco, anche se a questo proposito Marcinko ha precisato che i Navy Seals negli ultimi anni hanno aumentato gli sforzi per incrementare la presenza di minoranze nei loro ranghi. ''Certamente'', poi, il suo aspetto non corrisponde in alcun modo agli standard abitualmente applicati alle Forze Speciali. ''Dimenticatevi l'immagine del soldato dai capelli cortissimi, rasato di fresco'' ha detto Marcinko. ''Con ogni probabilita' ha la barba, e l'aspetto di un violento, di un 'duro' di strada''. E Marcinko definisce questi particolari standard di ''preparazione' modificata''. Il Navy Seal che ha ucciso Bin Laden ha mani callose, almeno una decina di missioni alle spalle, ed e' 'invisibile' nella vita reale. Anzi, ''non ha'' una vita reale, la sua vita e' la missione. ''Oggi si sente come se avesse vinto in un colpo solo Superbowl e Oscar a Hollywood – ha concluso Marcinko -. Ma io so bene cosa prova: non vede l'ora di ripartire in missione, per 'sentire' di nuovo quell'adrenalina. Per provare che non e' stato un caso se e' stato proprio lui a uccidere Bin Laden''.

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