Bin Laden, Nato: blitz giusto, no cambio strategia

BRUXELLES – L'eliminazione di Osama Bin Laden e' un ''successo importante'' che pero' ''non cambia'' la strategia della Nato in Afghanistan. Cosi' il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen, ha commentato oggi l'azione condotta dalle forze speciali americane contro il capo di Al Qaida avvertendo pero' che ''il terrorismo internazionale continua a rappresentare una minaccia diretta per la sicurezza nei nostri Paesi e per la stabilita' internazionale''. L'occasione per fare il punto della situazione dopo la morte di Osama Bin Laden e' stata offerta a Rasmussen dalla consueta conferenza stampa mensile svoltasi nel quartier generale della Nato di Bruxelles. Dopo essersi congratulato nuovamente con il presidente Usa Barack Obama, Rasmussen ha osservato che ''il fondatore di Al Qaida e' stato direttamente responsabile della morte di migliaia di innocenti''. Contro di lui e' stata quindi condotta una ''operazione giustificata e spero – ha detto ancora il segretario generale della Nato – che questo possa indebolire uno dei piu' pericolosi network terroristici'' internazionali. Ma la morte di Bin Laden non comporta di per se' una modifica dell'azione che la Nato e i suoi alleati stanno conducendo in Afghanistan. ''Porteremo avanti la nostra missione – ha osservato Rasmussen – il tempo necessario per completare la missione che abbiamo intrapreso''. Una missione che continua ad avere come obiettivo principale quello di assicurare che il Paese ''non possa piu' tornare ad essere un rifugio sicuro per l'estremismo'', ha detto ancora il segretario generale dell'Alleanza. E in questa ottica l'avvio del passaggio della responsabilita' per la sicurezza del Paese agli afghani rappresenta ''un fase nuova'' che si spera di completare per il 2014. Quanto al ruolo e alle reazioni del Pakistan all'operazione condotta dalle forze speciali americane contro il leader di Al Qaida, Rasmussen ha rilevato che gli ultimi eventi ''non modificano il nostro approccio. Anzi, dimostrano quanto sia importante coinvolgere il Pakistan per trovare una soluzione al conflitto afghano sul lungo termine''. Ma davanti all'incalzare delle domande dei giornalisti, il segretario generale della Nato non ha potuto fare a meno di rilevare che in Pakistan, nonostante i passi avanti compiuti, ''ci sono ancora problemi di sicurezza. Abbiamo incoraggiato e visto dei progressi da parte delle autorita' pakistane, ma c'e' la possibilita' di fare di piu'. Bisogna collaborare con il governo e i militari affinche' compiano ulteriori sforzi nel combattere i terroristi nelle regioni di frontiera''.

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