BORSE: I RIBASSI DI WALL STREET TRASCINANO LE PIAZZE EUROPEE

Tutte le principali Borse europee chiudono in pesante calo sulla scia dei forti ribassi di Wall Street. Milano è tra le peggiori piazze del Vecchio Continente con il Mibtel che cede il 3,36%, e l'S&PMib in rosso di 3,93 punti percentuali. Pesante anche Parigi (-2,94%), Francoforte (-3,44%) e Londra (-2,87%).

Vendute a piene mani le azioni delle banche, su cui può pesare anche l'allarme lanciato da Moody's sulle difficoltà delle economie dell'Europa dell'Est. Dei mercati cui sono esposti molti istituti di credito, anche italiani. Come UniCredit che ha ceduto il 7,35%.Ma le vendite non hanno risparmiato neppure la «rivale» IntesaSanpaolo perde il 7,60%. Il numero uno dell'istituto Corrado Passera, a margine dell'incontro svoltosi oggi a Torino con i direttori di filiale del Nord-Ovest del gruppo, ha definito la situazione nell'Europa dell'Est «gestibile». Ma tuttavia ha auspicato che «la Ue metta in atto misure adeguate» per aiutare «questi paesi che rappresentano un pezzo importante dell'economia internazionale». Seduta pesante anche per Ubi Banca (-6,91%). Limita le perdite invece Italcementi (-2,90%). Il titolo ha più volte cambiato direzione di marcia all'indomani della riorganizzazione, che comporta la fusione con la controllata Ciment Francais.

La peggiore del listino comunque è Alleanza dopo un avvio tonico, ha chiuso in pesante ribasso (-8,22%). I titoli, tuttavia, rimangono sotto osservazione a Piazza Affari, dopo che ieri Radiocor ha riferito che la controllante Generali (-4,72%) sta studiando il delisting, viste le basse quotazioni. In forte calo, infine, Fiat: il Lingotto, a fine seduta, cede il 6,69 per cento. Rumors avevano indicato la possibilità di un aumento di capitale imminente per il Lingotto. Fiat ha decisamente smentito.

Per contro sale Enel (+0,23%), in vista di una decisione sull'acquisto del 25% di Endesa in mano ad Acciona. Anche se a dire il vero è un po' il comparto dell'energia che resiste: Terna, Snam rete Gas e A2A sono tutte sopra la parità. Tonfo, al contrario, per Pirelli (-4,8%).

Prosegue intanto l'andamento fortemente negativo della borsa di Wall Street che peggiora ancora. Alle 17 e 30 il Dow Jones cede il 3,27% mentre lo Standard & Poor's 500 lascia sul terreno il 3,91%, scendendo sotto la soglia degli 800 punti per la prima volta dallo scorso novembre. Il Nasdaq cede invece il 3,27%. Male le banche (con Bank of America che perde oltre il 9,6%). Tonfo General Motors (-11,9%). E' fissata per oggi la deadline per la presentazione del piano e gli operatori si interrogano sulle sorti delle controllate Opel e Saab. In controtendenza Wal-Mart (+3,29%) dopo la trimestrale e l'outlook sul 2009-10. La borsa americana sconta una certa sfiducia nei confronti del piano Obama di stimolo fiscale da 787 miliardi di dollari che potrebbe essere firmato oggi: gli investitori temono che la cifra stanziata non riuscirà ad alleviare una recessione in atto ormai da 14 mesi. Incide, inoltre, il crollo dell'indice manifatturiero dell'area di New York, piombato ai minimi record, segnalando una contrazione dell'attività industriale mai vista almeno dal 2001 e un peggioramento della recessione. L'indice Empire, calcolato dalla Federal Reserve di New York, è sceso a -34,7 dal -22,2 di gennaio. Gli economisti si aspettavano un calo a -23,8.

 

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