Bossi il buono e il chierichetto Franceschini

È un bel paradosso che a quel Franceschini neosegretario del Pd con la sua faccia da chierichetto cresciuto risponda di sì quel cattivissimo Umberto Bossi, da sempre odiato dalla sinistra a causa del suo federalismo poco solidale, del suo essere contro l’immigrazione clandestina e delle sue “ronde”.

Si sa che Bossi è politicamente scorretto, che non è amato dagli intellettuali. E allora. Questa volta il senatur con il suo “chi ha di più è giusto che contribuisca” ha messo in mora molti. Per chi non lo conosce Bossi dovrebbe rappresentare i bottegai, gli industrialotti padani. Niente di più falso, Bossi è populista perché la sua base è il popolo minuto, il pensionato, la massaia, ma anche perché Bossi stesso è fisicamente una parte di questo popolo.

Bossi è amico di Berlusconi, ma non sono fatti della stessa pasta. Nella sua testa c’è un po’ di socialismo ottocentesco, un po’ di comunismo barricadiero. Sicuramente su molte cose è confuso. Bossi però ha un fiuto politico da primo della classe, e allora ha preso al volo la proposta di Franceschini. Non se ne farà nulla, ma almeno una volta Bossi sarà stato il “buono”

Gestione cookie