Burundi sparita la Nazionale di pallamano: dieci ragazzi in fuga per la libertà, era dai tempi della DDR e della Cuba di Fidel che non si registravano fughe di sportivi.
Spariti. Introvabili. Fuga perfetta. Dieci giocatori della Nazionale di pallamano Under 19 del Burundi hanno lasciato Rijeka (la nostra Fiume) ed hano fatto perdere le loro tracce.
I dirigenti africani sono disperati. Mai avuto un sospetto sulle reali intenzioni dei ragazzi, tutti del 2006. Li avevano portati in Croazia ai Mondiali per fare una proficua esperienza sportiva (e non solo) ed invece i ragazzi pensavano a tutt’altro. Perché è chiaro che il piano-fuga era stato preparato da tempo.
Domenica notte sono usciti alla spicciolata dall’albergo che li ospita, hanno spento i cellulari, si sono ricongiunti nel punto prestabilito e si sono avviati con ogni probabilità, verso un Paese Ue per chiedere “asilo politico “. Sperano di iniziare una vita migliore. E siccome in Burundi vivono comunità francofone, si ipotizza che sia la Francia la loro meta preferita.
FUGA DAL BURUNDI PER LA LIBERTÀ
Erano anni che non si registravano fughe così clamorose di sportivi. Il primato lo hanno fatto registrare gli atleti della DDR (Germania dell’Est).
La Stasi, la polizia segreta (attiva per 40 anni fino al 1990) ha certificato la fuga all’Ovest di 615 sportivi. Tra loro Helmuth Schon, originario di Dresda, divenuto addirittura il mitico allenatore della Germania Ovest, campione del mondo nel 1974, capitano il formidabile Beckenbauer, bomber il tracagnotto Gerd Müller. Ma l’elenco è lungo e remoto.
Ad esempio durante le Olimpiadi di Monaco (1972) fuggirono 117 atleti e chiesero tutti asilo politico in Germania. E non parliamo delle ripetute fughe dalla Cuba di Fidel Castro, in testa la campionessa di pallavolo Tai Aguera che chiese asilo all’Italia dove gioco’ per il Perugia. Aveva vinto 2 Olimpiadi ma guadagnava solo 100 dollari al mese. Nella lunga lista ci sono anche dei ciclisti dell’Eritrea che fuggirono dalla nazionale.
NEL BURUNDI REGNA LA POVERTÀ
Più del 70% della popolazione vive sotto la soglia della povertà e una persona su tre è disoccupata. I pochi “ fortunati” che lavorano giorno e notte guadagnano in media 15 dollari al mese. L’economia del paese è fortemente dipendente dal settore agricolo, ma c’è una estrema scarsità di terre coltivabili.
Il Burundi (12 milioni di abitanti) è il paese più povero del mondo con un reddito procapite annuale di poco più di 600 dollari. Il Burundi è una repubblica presidenziale; la siccità provoca una povertà che sembra irreversibile, di qui la decisione dei ragazzi della pallamano di cercare fortuna altrove. Auguri.