Buttiglione: 'No all'omosessualità come stile di vita'

ROMA – ''Non crediamo che l'omosessualita' come tale possa essere considerata come un bene giuridico meritevole di tutela, al di la' delle persone che la esercitano. La famiglia come societa' naturale fondata sul matrimonio e' un valore costituzionalmente protetto. L'omosessualita' ricade nella sfera privata dove, naturalmente, e' un bene giuridicamente protetto la disponibilita' del proprio corpo e del proprio diritto di scelta sessuale. La ragione di questa disparita' sta nella funzione sociale della famiglia nella quale nascono e vengono allevati i bambini. Senza famiglie muoiono sia la societa' che lo Stato''. Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, motiva cosi' il suo 'no' alla legge sull'omofobia in aula alla Camera nel corso della discussione generale sul provvedimento. Per Buttiglione ''l'effetto vero di questa legge e' promuovere l'omosessualita' come stile vita in Italia. C'e' una grande differenza – dice – tra promuovere l'integrazione degli omosessuali e promuovere lo stile di vita omosessuale. La differenza la si capisce se si mette da parte il dogma infondato per cui omosessuali si nasce cosi' come si nasce maschi o femmine. L'omosessualita' e' il risultato di un insieme di fattori biologici, psicologici e culturali, cosi' come lo e' la formazione della nostra identita' sessuale''. ''Anche ammettendo per ipotesi che esiste un legittimo allarme sociale per una crescita di aggressioni omofobiche e' probabile che la risposta adeguata non sia un aumento delle pene – dice – ma piuttosto un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine, soprattutto nelle aree piu' frequentate dalle comunita' omosessuali; un maggiore impegno degli investigatori accompagnato da misure idonee a migliorarne la preparazione professionale e l'equipaggiamento tecnico''. .

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