Calcio Lazio, Reja: 'Champions andata, non buttiamo tutto'

ROMA – La consapevolezza che la Champions League e' ormai sfuggita, o quasi, e proprio sul rettilineo finale, l'obbligo morale per onorare un campionato condotto sempre ad alta quota di centrare almeno l'obiettivo minimo dell'Europa League. ''Purtroppo non abbiamo centrato l'obiettivo, anche se non e' ancora detta l'ultima parola – ha ammesso Reja – Certo, l'Udinese e' davanti, e considerando il calendario (Chievo, gia' salvo, e Milan campione d'Italia ndr) e' nettamente favorita. Adesso dobbiamo solo pensare a finire bene questo campionato, non e' giusto buttare via quello che abbiamo fatto fin qui, non lo meritiamo''. Intanto, pero', la Lazio e' fuori dal podio dorato della Champions, era successo solo una volta in stagione (tra l'altro senza mai scivolare al sesto posto, massimo al quinto), e si risveglia in ginocchio dopo l'autoflagellazione del Friuli (''nonostante un arbitraggio finalmente piu' giusto di altre volte''), in cui la formazione biancoceleste ha regalato il primo tempo all'Udinese, rivelatosi poi decisivo, anche in virtu' dei troppo errori individuali commessi nella ripresa, rigore di Zarate in primis. ''Abbiamo sbagliato l'approccio alla partita – ha ammesso Reja – e commesso troppi errori individuali. Ora pero', non dobbiamo buttare al vento le ultime chance che ci rimangono. Dobbiamo fare sei punti per avere una piccola speranza per la Champions e la certezza dell'Europa League''. I 90' di Udine sono stati il 'Bignami' di un'intera stagione: un pizzico di autolesionismo e sfortuna. Un tempo regalato all'Udinese, quindi la possibile svolta, con il rigore ed espulsione di Angella per merito di Rocchi: ma prima Zarate dal dischetto (''Non ha fatto il cucchiaio'', sostiene Reja), poi il palo di Kozak dopo il gol del 2-1 e un paio di centimetri di troppo sul tapin di Rocchi hanno spento i sogni di gloria biancocelesti, che hanno anche perso Brocchi, Dias e Kozak per la prossima partita contro il Genoa. Terza sconfitta di fila e addio sogni di gloria. Reja e' tornato a giustificarsi, pur ammettendo, che forse alla Lazio ''manca ancora un passetto per fare il definitivo salto di qualita'''. ''Siamo stati molto fortunati sotto porta, con tanti errori individuali''. Poi, ancora una volta, l'amarcord dei rimpianti: ''Quella di Napoli era una partita che non dovevamo perdere – ricorda il tecnico a 'Lazio Style Radio' – perche' ci avrebbe dato la spinta decisiva e avrebbe risucchiato anche i partenopei nella lotta Champions. Invece e' stata la prima caduta, anche con Inter e Juve, non meritavamo di perdere. Alla fine non siamo riusciti a portare a casa punti, e ci ritroviamo a commentare con amarezza un'altra sfida. Con un risultato positivo a Udine potevamo mantenere inalterate le speranze. C'e' delusione, ma non e' ancora finita. La Champions e' teoricamente, possibile, e bisogna crederci fino in fondo. Anche per non fallire l'Europa League. Occhio alla Juve che puo' fare nove punti nelle ultime tre''. Nessuna polemica sul rigore fallito da Zarate. ''Ha tirato centrale, ma non era un cucchiaio – ha concluso – Handanovic e' il sesto rigore che para, forse aveva visto quello calciato dall'argentino con l'Inter. Certo, senza quell'errore, potevamo portare a casa la vittoria, peccato''. L'allenatore, che si e' augurato anche che il buon arbitraggio Rizzoli non sia dovuto alle lamentele di casa Lazio (''Sarebbe grave''), e' tornato, intanto nella sua casa a Gorizia, e ha preferito concedere un giorno di riposo alla squadra. La ritrovera' domani a Formello, per cominciare a preparare la sfida di sabato pomeriggio contro il Genoa: una sfida da affrontare senza Dias, Brocchi e Kozak, diffidati e ammoniti in quel di Udine. Per fortuna, a centrocampo, rientreranno Ledesma e l'amuleto Mauri.

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