Si riapre il fronte per portare a casa la punta giusta per il nuovo Milan di Leonardo: dopo la doccia fredda nella trattativa sul bosniaco Dzeko da parte dei vertici del Wolfsburg che non intendono sedersi ad un tavolo per trattare. Sembra che determinanti siano state le pressioni del tecnico Veh, il quale ha minacciato le dimissioni in caso di cessione del centravanti bosniaco.
A riaprire il calciomercato del Milan però può essere proprio, ironia della sorte, Florentino Perez. Il neopresidente delle merengues potrebbe infatti sdebitarsi con Galliani facendo uno sconto sul cartellino dell’onlandese Klaas Jan Huntelaar. Le ultime operazioni del Real Madrid stanno infatti creando qualche problema di sovraffollamento all’intero della rosa.
Soprattutto dopo l’arrivo di Karim Benzema dal Lione il club madrileno ha automaticamente messo sul piede di partenza l’olandese, giunto in Spagna lo scorso gennaio dall’Ajax per 20 milioni di euro e aveva siglato un contratto da 3,8 milioni all’anno. La sua stagione è stata discreta con 8 gol in 19 presenze ma al momento il suo futuro sembra lontano da Madrid. E il Milan potrebbe investire su di lui per l’attacco dopo il naufragio della trattativa Dzeko.
Tuttavia sul taccuino del vicepresidente vicario del Milan ci sono anche i nomi di Adebayor e soprattutto Luis Fabiano: per il cartellino della punta brasiliana il Siviglia chiede ben 30 milioni di euro. Troppi per il Milan che di questi tempi è in cura dimagrante ed è il vincolo di bilancio più che le fantasie di Leonardo a dettare la campagna acquisti. Per il centravanti, sotto contratto con il Siviglia sino al 2011, a via Turati pensano di partire da un’offerta ben più bassa: intorno ai 15 milioni di euro.
Intanto l’azionista del club di Via Turati , la Fininvest appunto, si è dovuto anche guardare da voci su l’ipotesi di cessione di quote della proprietà: «Il Milan non e’ in vendita», ha assicurato l’amministratore delegato della Fininvest Pasquale Cannatelli che ieri sera, durante la Mediaset Night di presentazione dei palinsesti autunnali, ha escluso anche l’ipotesi di cessione di quote minoritarie. «Non avrebbe senso – ha chiarito – e non ne abbiamo bisogno: con la vendita di Kaka’ abbiamo sistemato le esigenze».
I commenti sono chiusi.