Un team dell’Università di Liverpool ha rilevato la presenza di una proteina che sembra essere l’ indicatore chiave di come il cancro alla prostata si sviluppa.
La proteina si chiama HSP-27: gli uomini che sono risultati positivi al momento della diagnosi nei prossimi 15 anni avranno quasi il doppio delle probabilità di morire a causa della malattia rispetto a coloro che non hanno la proteina.
Il cancro alla prostata è molto aggressivo e richiede un trattamento immediato: in Gran Bretagna colpisce ogni anno 34000 uomini. Tuttavia, il tumore alla prostata può avere anche una crescita molto lenta: potrebbe quindi essere importante distinguere tra le due forme della malattia e di conseguenza distinguere chi ha la necessità di essere sottoposti ad un trattamento intensivo con tutti i rischi degli effetti collaterali e chi non ne ha bisogno.
Gli scienziati inglesi hanno analizzato diversi campioni di tessuti prelevati da 553 uomini nel momento in cui sono gli è stato diagnosticato il cancro alla prostata: i risultati dei test, suggeriscono che l’HSP-27 potrebbe essere un modo affidabile per determinare se il tumore è aggressivo o no.
Il ricercatore Chris Foster ha dichiarato: «Il nostro studio mostra che questa proteina è un marker e ci può dare un’indicazione affidabile e precisa sull’aggressività del tumore. Attualmente, stiamo sviluppando un test da compiere sul sangue dei pazienti per valutare e monitorare la malattia e il trattamento individuale da seguire».
HSP-27 è una molecola chiave tra quelle che controllano il movimento delle cellule in tutto il corpo: lo studio suggerisce inoltre che i nuovi farmaci potrebbero essere sviluppati per bloccare la diffusione delle cellule tumorali all’interno del corpo.