Cane tifoso allo stadio: sciarpa ed esultanza

LIVORNO 14 MAG Un vicequestore – LIVORNO, 14 MAG – Un vicequestore, all'ingresso dello stadio, le ha detto: ''Siamo orgogliosi di avere una come lei allo stadio''. Lei si e' seduta in curva nord, dove stanno i tifosi piu' appassionati del Livorno che sognano di tornare in serie A. Per la verita' nel secondo tempo si e' anche appisolata. Ma quando Dionisi ha fatto gol, ha gridato insieme agli altri, orgogliosa della sua sciarpa amaranto. Kyra domani compira' 4 anni, ultima di una cucciolata abbandonata: e' un meticcio che ha l'aspetto di una lupacchiotta e oggi ha visto per la prima volta una partita di calcio allo stadio 'Picchi', Livorno-Piacenza, e peraltro ha portato anche bene. Che Kyra oggi sarebbe stata allo stadio, primo caso in Italia, lo aveva rivelato il Tirreno. Il suo padrone, Mario Bartoli, portuale di 54 anni in pensionei, ha impiegato un paio di mesi di carte bollate, telefonate e appuntamenti, ma alla fine c'e' riuscito: Kyra puo' entrare allo stadio. ''In curva ci siamo messi un po' isolati, dove c'erano meno persone in modo da non dare fastidio – racconta Mario -. Ma a fine gara molti si sono avvicinati, le hanno fatto le foto e mi hanno chiesto se la riporto''. Il pass per entrare a Kyra l'ha dato il difensore civico del Comune, Gisella Seghettini, perche' i requisiti li ha e lo dice la legge: fa parte, infatti, delle unita' cinofile della Protezione Civile a Rosignano (e' addestrata a cercare le persone scomparse e fa anche 'pet therapy' nelle scuole). ''Si e' comportata come al solito, si e' messa buona, sdraiata – aggiunge Bartoli – Anzi, a un certo punto si e' addormentata. Quando ha fatto gol il Livorno l'ho svegliata io, le ho fatto il segnale e ha iniziato ad abbaiare insieme ai cori dello stadio, per partecipare alla festa''. Un rapporto tanto stretto che Mario aveva rinunciato alle partite del Livorno per restare con il suo cane: ''Per me e' tutto, non ci separiamo mai''. Non e' solo affetto, e' gratitudine: un aneurisma ha portato via il figlio di Mario, Christian, ancora 17enne, nel 1998. ''Non accettavo piu' niente della vita – dice – Lei mi ha cambiato la vita, mi ha fatto tornare a vivere. La piu' grossa ricompensa e' vedere il sorriso di un bimbo disabile che la accarezza''. ''Vorrei che la storia di Kyra – conclude Bartoli – potesse diventare un esempio per uno stadio aperto a tutti: vorrebbe dire che finalmente e' tornato a essere un luogo dove possono andare tutti, comprese le famiglie''. .

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