Una tranquilla mattinata di settembre di un sereno e sicuro anno del secondo decennio del secolo detto ventunesimo dell’era cristiana. Dalle vastità orientali della Grande Madre Russia giunge notizia che Capo guerra Putin, rimasto a corto di munizioni per l’artiglieria, si è ufficialmente rivolto a Boss Kim felice a sua volta di diventare mercante oltre che accaparratore seriale di armi. In proporzione alle dimensione della sua Corea di armi varie nessuno ne ha nei magazzini quante Boss Kim, letteralmente la sua scelta e politica economica non disdegna di contemplare la carestia alimentare per la popolazione. Ma la carestia di munizioni e artiglieria e mezzi corazzati quella mai.
Quindi Boss Kim ha da offrire a Capo guerra Putin, e Capo guerra Putin accoglie, omaggia, sdogana il Boss del regime più feroce del mondo (per tacita ammissione anche dei suoi riluttanti alleati, Cina e Russia). Riluttante la Russia fino a ieri, ora Capo guerra Putin, impegnato nello scasso d’Ucraina, fa affari e banda con Boss Kim ricettatore e spacciatore di armi e munizioni. Il Capo guerra e il Boss delle armi.
Il golpista o il vecchio
Nella stessa mattinata di settembre la confermata consapevolezza che gli Usa tra poco più di un anno (a meno di miracoli) sceglieranno se fare presidente un golpista orgoglioso di essere tale oppure un vecchio di cui non si fidano. Trump il golpista impunito e forse impunibile perché negli Usa la consunzione di quella democrazia è arrivata al punto che demolirla e sovvertirla con la forza e la menzogna un bel po’ di americani lo considerano merito e missione.
Biden il vecchio di cui sempre meno americani si fidano quanto a tenuta fisico-mentale in caso di secondo mandato. Trump che appena stamattina ha ricevuto il pubblico endorsement di Putin che lo ha proclamato “perseguitato politico”. Biden che appena stamane ha ricevuto la certezza di dover subire lo stress politico-umano di un tentativo del Congresso di “impeachment” ai suoi danni (reggerà?). Usa, il golpista e il vecchio.
In buone mani
Un Capo guerra che nella guerra sembra stare a suo agio e nel suo ambiente naturale, un Boss affamatore di popolo promosso a mercante d’armi nel nome dell’antimperialismo. Un golpista possibile che diventi presidente e quindi becchino della più grande democrazia del paese. Sulla sua strada un vecchio che dà l’immagine di non farcela. Lo Storia prossima e vicina del pianeta e quindi anche la nostra, nostra di chi si illude di potersi fare solo “i fatti suoi”, è proprio in buone mani.
Ma attenzione: Papa Francesco incita al “coraggio della pace”, qualunque cosa voglia dire in concreto. Già, cosa vuol dire in concreto? Il viaggiare di cardinal Zuppi (in questi giorni a Pechino)? Zuppi è stato i molte capitali negli ultimi mesi. A predicare la pace. Predicandole però in una tonalità da esorcismo di pace in cantilena. Uno degli esorcismi, sia pure in formalmente incomprensibile latino curiale più gergo anti demoniaco, sembra proprio dire: Ucraina arrenditi un po’, solo un po’. Ci rimetterai su questa Terra e in questa vita ma verrai ricompensata nel Regno di Dio. A conferma che, tra Capo Guerra Putin, Golpista Trump, Boss Kim e Biden il Vecchio più esorcisti vaticani di pace (per non dire di altri), possiamo stare sereni in questo settembre 2023, siamo proprio in buone mani.