Carcere/ L’inferno bollente di Poggioreale: in undici in celle da quattro, assenza d’aria e suicidi. E c’è chi usa i teli bagnati per raffreddare le sbarre

Ci sono record che nessuno vorrebbe detenere, come quello del numero di suicidi nelle carceri, o del numero dei detenuti in sovraffollamento.

Eppure, dei 30 suicidi di detenuti avvenuti nel 2009 in Italia, 5 si sono verificati in Campania. Colpa di un sovreffollamento da record: solo nel carcere di Poggioreale ci sono 2300 persone contro le circa 1300 previste dalla legge. Ma è solo la punta dell’iceberg: in Campania ci sarebbe spazio per 5300 persone e, in realtà, ce ne sono 7250.

In estate, poi, complice il caldo, la situazione diventa drammatica al punto che, sempre a Poggioreale, si sono inventati l'”asciugamanista”, ovvero la persona che inzuppa con un telo bagnato le sbarre rese roventi dalla temperatura.

Ma è decisamente troppo poco, visto che, in celle che dovrebbero ospitare un massimo di quattro persone ce ne sono fino ad undici, con un solo water. E la vita, dietro le sbarre, si trasforma in una costante processione verso l’infermeria.

Spiega Dario Dell’Aquila, dell’associazione Antigone: «Per ogni detenuto che muore, ve ne sono almeno sei a settimana che si feriscono per protesta, o denunciano crisi di panico, patologie». Tutto, nonostante neppure un mese fa, proprio per una questione di sovraffollamento sia arrivata una secca condanna all’Italia da parte della Corte Europea di Strasburgo.

Il cappellano del carcere, Don Tullio Mengon, il cappellano, ha finito la voce a forsa di denunciare la situazione: «Sono scene da terzo mondo». E Il direttore del carcere, Cosimo Giordano, se possibile, rincara la dose: «Direi anche quarto mondo».

Ma, almeno Giordano, si dice fiducioso: crede, forse solo lui, nei progetti approvati dal ministero e con un’ottimismo che si spera giustificato conclude: «Sembra che ci siano anche i fondi».

Il sedici agosto, intanto, nel carcere campano, è prevista la visita di Marco Pannella e Rita Bernardini.

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