Caserta. Ladri nella cappella di Don Diana: prete ucciso dalla Camorra

CASERTA – Un calice e due pissidi con le ostie consacrate sono stati rubati oggi nella parrocchia di San Nicola di Bari a Casal di Principe (Caserta), la stessa cui prestava la sua opera don Peppe Diana, il prete ucciso dai Casalesi il 19 marzo del 1994. Questa mattina ignoti avevano rubato la mano d’oro incastonata nella parete di marmo della tomba di don Diana nel cimitero di Casal di Principe.

A denunciare il furto avvenuto in serata il parroco don Franco Picone, che poco prima di celebrare la messa delle 18, si e’ accorto della sparizione di un calice ”di modesto valore”. ”Ieri sera avevamo celebrato delle cresime – racconta – cosi’ pensavo che il calice fosse stato spostato dall’altare dove io ricordavo di averlo messo; invece io e il diacono Antonio Di Tella non lo abbiamo trovato, quindi abbiamo fatto una scoperta per noi sconvolgente: nel tabernacolo che non era forzato – prosegue don Franco – mancavano le due pissidi con le ostie”.

Dai primi accertamenti effettuati, sembra che i ladri abbiano forzato il pannello di una finestra del campanile entrando poi nella chiesa da una porticina. ”Quando se ne sono andati – continua Don Franco – hanno rimesso a posto il pannello, per questo oggi nel mio consueto giro non mi ero accorto di nulla”.

I due episodi sembrano collegati, almeno dal punto di vista temporale, sebbene i carabinieri non abbiano concreti elementi per affermare con certezza che dietro vi sia un’unica mano, ne’ che si sia trattato di un preciso atto dimostrativo della camorra.     ”Ma ci sono troppe strane coincidenze – spiega don Franco Picone – i ladri mi sembra abbiano voluto fare un gesto doppiamente simbolico: hanno colpito don Diana e la fede cristiana portandosi via le ostie consacrate; di solito rubano le pissidi ma poi gettano le ostie, noi invece non siamo riusciti a trovarle da nessuna parte. Oggi poi e’ 19 aprile, esattamente 18 anni e un mese dopo il tragico omicidio di don Peppe. Sono indignato e preoccupato”.

Tracce significative non sono state rinvenute dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe: tra l’altro le chiavi del tabernacolo, usate dai ladri per portarsi via le pissidi, sono troppo piccole per potervi trovare impronte digitali. E’ probabile che i ladri abbiano agito dopo tra dopo le 15, quando don Franco ha aperto la chiesa.

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