Cesare Battisti resta in carcere: non ci sono elementi per scarcerarlo

BRASILIA 16 MAG Cesare Battisti resterà in carcere in Brasile. Il giudice relatore del caso Battisti p – BRASILIA, 16 MAG – Cesare Battisti resterà in carcere in Brasile. Il giudice relatore del caso Battisti presso il Supremo Tribunale Federale (Stf), Gilmar Mendes, ha negato questa sera la scarcerazione dell'ex terrorista, scarcerazione richiesta urgentemente dalla sua difesa. La motivazione mossa da Mendes si rifa' al testo della richiesta urgente dei legali di Battisti, avanzata venerdi' scorso, che non era stato diffuso fino adora. Secondo gli avvocati dell'ex terrorista il parere dato il giorno prima dal procuratore generale della repubblica, Roberto Gurgel, era un fatto nuovo che giustificava la scarcerazione. Ma il giudice Mendes ha risposto che non sussiste alcun elemento nuovo e che il parere della procura generale non e' stato ancora accolto dal Stf. Questa delibera di Gurgel non vincola minimamente la Corte Suprema, ha aggiunto il relatore. "Siamo tranquilli che questa settimana Battisti rimarrà in carcere", ha dichiarato all'ANSA un portavoce della difesa dell'Italia. "Ma è ormai imminente il giudizio della plenaria, che potrebbe arrivare già il 25 maggio". Questo fine settimana si è assistito ad un batti e ribatti nella Corte Suprema su a chi dovesse essere attribuito il compito di giudicare l'istanza di scarcerazione in assenza di Mendes, in viaggio negli Stati Uniti. Per errore il caso era stato attribuito al giudice Marco Aurelio Mello, propenso a concedere la liberazione. Ma poi in extremis è stato investito della decisione il giudice Joaquim Barbosa, che ha preferito aspettare il rientro, ieri, di Mendes a Brasilia. "L'Italia non ha avuto accesso alla richiesta di scarcerazione, cosa mai accaduta prima d'ora", ha specificato un portavoce dell'avvocato Nabor Bulhoes, che difende gli interessi del governo italiano. "Ad una nostra richiesta presso il Stf ci hanno risposto che il giudice Mello aveva portato a casa l'istanza per studiarla e che aveva già pronta la decisione. A questo punto l'avvocato Bulhoes si è messo in contatto telefonico con Mendes a Washington per correggere l'equivoco dell'attribuzione errata". Adesso Mendes ha a disposizione tutti i tasselli del rebus dell'ex terrorista da quando, la scorsa settimana, il procuratore generale della Repubblica, Gurgel, ha consegnato al Stf il suo parere con cui criticava il governo italiano per essere intervenuto sulla sovranità della decisione di Lula. Il "presidente operaio" ha deciso il 31 dicembre, ultimo giorno del suo mandato, di negare l'estradizione in Italia dell'ex membro dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo)."Noi pensiamo che il giudizio in assemblea plenaria su Battisti potrà arrivare ancora in questo mese o al principio di giugno – ha riferito ancora il portavoce dei legali del governo italiano -. Dal momento che si tratta di un giudizio importante, i ministri devono essere preparati per tempo attraverso un avviso formale. In genere non si mette in agenda una cosa del genere con meno di 15 giorni di preavviso. Ma proprio perché è un'istanza urgente, è probabile che si affronti il caso il 25 maggio, considerando che le sessioni plenarie si tengono ogni mercoledì e giovedì".

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