Chrysler, Fiat/ Opel in vista? Nuova proposta del Governo Usa alle banche sul debito

Pubblicato il 23 Aprile 2009 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA

Nuovi colpi di scena nella vita della Fiat.

Su Chrysler, che vede la Fiat interessata a un accordo, si è scatenato un braccio di ferro tra banche e governo americano.

In Europa, secondo il settimanale tedesco Spiegel, ci sarebbe sul tavolo un’offerta di Fiat per l’acquisto di Opel, casa automobilistica tedesca di proprietà della General Motors, sull’orlo delle procedure fallimentari. Le ultime indiscrezioni sulla trattativa dicono che Fiat firmerà una lettera di intenti martedì prossimo e comunque vorrebbe acquisire la maggioranza delle azioni di Opel. I rappresentanti dei lavoratori Opel hanno già fatto sapere di non gradire la soluzione. La notizia è già stata diffusa negli Usa: il Wall Street Journal rileva a questo proposito, che la partnership fa parte di una strategia più ampia e che dipende dal successo o meno dell’intesa con Chrysler.

La Fiat con i suoi 2,2 milioni di autoveicoli prodotti all’anno è, secondo Marchionne, troppo piccola per sopravvivere. Di qui la necessità urgente di trovare un partner; Opel produce 1,5 milioni di macchine all’anno.

Il ministero del Tesoro americano ha presentato una nuova proposta in base alla quale le banche ed altri che hanno effettuato prestiti accettino che venga loro restituito il 22 per cento dei 6,9 miliardi di dollari che deve loro la Chrysler,  con l’aggiunta di un 5% del capitale, a quanto riferisce il Wall Street Journal.

La precedente proposta del Tesoro di accettare il 15% senza altri compensi  è stata respinta dai creditori.

I creditori, che includono Citigroup e J.P. Morgan Chase , hanno invece chiesto di ricevere il 65 per cento del debito di Chrysler, ovvero 4,5 miliardi, più una quota del 40% dell’azionariato di Chrysler e un posto nel consiglio di amministrazione.

La nuova offerta governativa significa che il divario tra le due proposte è di almeno 3 miliardi, e di un 35% delcapitale della società, mentre manca una settimana alla scadenza del 30 aprile quando sarà decisa la sorte di Chrysler.

Secondo il Wall Street Journal, se un accordo non potrà essere raggiunto con i creditori e il sindacato Auto Workers Union, la Chrysler sarà costretta alla bancarotta.

La nuova proposta governativa non ha menzionato un’altra richiesta dei creditori, ovvero che Fiat investa 1 miliardo nell’alleanza che propone con la Chrysler.

Tra gli americani cresce intanto l’attenzione sull’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne. Il settimanale “The Economist“, nel prossimo numero in uscita venerdì, contiene una ricostruzuione dettagliata della trattativa Fiat-Chrysler e un ritratto lusinghiero di Marchionne, presentato come un abile giocatore di poker. «Preferisce essere cacciatore anzichè preda»: questo è l’atteggiamento che ha sedotto gli uomini dalla task force di Obama. I quali, tuttavia, anche con l’aiuto della Fiat, restano scettici sulla possibilità di salvare la Chrysler.