Ciclismo, Armstrong: “Dopato sì, ma in un mondo dove il doping era endemico”

Pubblicato il 17 Gennaio 2013 - 18:40 OLTRE 6 MESI FA
Lance Armstrong e Oprah Winfrey (foto LaPresse)

NEW YORK – Dopato sì. Grande cervello del doping no. Lance Armstrong confessa ma puntualizza: il doping era endemico nel mondo del ciclismo durante l’era delle sue sette vittorie al Tour de France. Soprattutto  Armstrong sostiene di non aver mai costretto i suoi compagni di squadra a doparsi. Questa, secondo anticipazioni del Washington Post, una delle tesi dell’ex campione nell’intervista – confessione con Oprah Winfrey in onda stanotte sul canale Own.

Nell’intervista Armstrong contesterebbe il ritratto fatto da lui dall’Usada, l’agenza americana anti-doping, che lo ha rappresentato come il “cervello del più sofisticato programma di doping della storia”.

Armstrong affermerebbe che altri atleti dell’US Postal Service avrebbero fatto uso di sostanze proibite prima di unirsi alla squadra.  Non è invece ancora chiaro come la Winfrey abbia deciso di dividere l’intervista registrata lunedì in un hotel di Austin e in onda anche venerdì sera sul suo canale via cavo e in streaming mondiale su Internet.