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La bicicletta è il mezzo più pericoloso. Ogni giorno in Italia un morto e 40 feriti, oltre 15 mila incidenti in un anno

di admin |1 Giugno 2009 17:02

Emergenza ciclisti sulle strade italiane. È la parola d’ordine lanciata dall’Asaps, l’associazione amici sostenitori della polizia stradale, in un’inchiesta pubblicata sul numero di maggio del “Centauro”.

I dati parlano da soli. Ogni giorno nel nostro Paese perde la vita un ciclista mentre 40 finiscono in ospedale con ferite più o meno gravi. Nel 2007 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati Istat) si sono verificati in Italia 15.713 incidenti con il coinvolgimento di biciclette, nei quali hanno perso la vita 352 ciclisti (249 conducenti e 3 trasportati), mentre 14.535 sono rimasti feriti. Fra le vittime 289 sono maschi (82%) e 63 le femmine (18%), 12 i bambini da 0-14 anni: 2 nella fascia fino a 5 anni (di cui uno trasportato), 1 in quella da 6 a 9, 9 da 10 a 14 anni, 170 fra gli over 65 (141 maschi e 29 femmine), pari al 48%”. Gli incidenti sono avvenuti soprattutto in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, dove circolano per tradizione più bici.

Ciò che più allarma è l’incremento dell’11% della mortalità rispetto al 2005 e un aumento del 16,5% dei feriti. Il rischio di mortalità, calcolando come valore medio 1, per le biciclette è di 2,18, il più alto in assoluto. Per le autovetture il tasso di mortalità è pari a 0,78, per i camion 0,67, per i pullman 0,48, per i ciclomotori 1,06, per le motociclette 1,96. La percentuale dei ciclisti fra le vittime della strada è passata poi dal 5,3% del 2004 al 6,9% nel 2007. Quella dei feriti è passata dal 3,7 al 4,5%.

Così, a causa della mancanza di rispetto per i ciclisti e più in generale del codice stradale, in Italia scegliere la bicicletta come mezzo di locomozione è sempre più rischioso. E quello stupore nel vedere il giro d’Italia passare nella propria città, ora lascia spazio alla paura se si pensa che il doppio del numero dei ciclisti partecipanti alla corsa ogni anno perde la vita sulle strade italiane.

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