Cina, Tiananmen/ Duro giro di vite delle autorità per il ventesimo anniversario del massacro

Pubblicato il 4 Giugno 2009 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA

Duro giro di vite del governo cinese per il ventesimo anniversario della rivolta di piazza Tiananmen. La Cina, il cui esercito nella notte tra il 3 e 4 giugno del 1989 represse nel sangue le proteste degli studenti che chiedevano democrazia, si è trincerata nel silenzio, rafforzando le restrizioni e i controlli sugli attivisti e impedendo l’accesso nella piazza, gremita di poliziotti e soldati, a quanto riferisce il New York Times.

La censura del regime comunista è sempre più stretta anche per coloro che cercano di informarsi sul web e sui network internazionali. Le notizie sui massacri, che posero fine a sette settimane di proteste degli studenti, sono regolarmente tagliate dagli schermi della Bbc e della Cnn in lingua cinese.

Pechino ha anche disposto il blocco dell’accesso a Twitter, alla posta elettronica di Hotmail, al nuovo motore di ricerca Microsoft Bing e al server fotografico Flickr. Oscuramenti che si aggiungono a quelli a cui sono già soggetti Youtube, Blogspot e WordPress.

Lo scorso weekend i lettori dell’International Herald Tribune si sono accorti che una pagina interna del giornale contenente un articolo sul Dalai Lama, il leader religioso tibetano, era stata tolta.

Il blackout informativo è stato criticato in un comunicato da Reporter senza frontiere. L’associazione sostiene che “a causa delle censure ci sono giovani cinesi del tutto ignari di quello che accadde quella notte”. Nell’università di Pechino, nota l’organizzazione, gli studenti sembrano più preoccupati degli esami di fine corso che del ricordo di quei tragici eventi, in cui persero la vita centinaia di persone. Il numero esatto delle vittime non si e’ mai saputo.

Amnesty International ha denunciato la “stretta intorno al dissenso e l’intensificarsi delle censure nei confronti degli attivisti per i diritti umani”. La vicedirettrice del programma Asia e Pacifico dell’0rganizzazione per la difesa dei diritti umani, Roseann Rife, ha dichiarato in segno di sfida: ”Interrompere le comunicazioni e impedire la libertà di movimento non fermerà la lotta degli attivisti per i diritti umani e non li farà desistere dal ricordare il ventesimo anniversario della repressione di Tiananmen. Più aumenta la persecuzione, più aumenta la richiesta di verità”.