E’ morto Budd Schulberg, al secolo Seymour Wilson Schulberg, uno dei maggiori sceneggiatori americani di sempre, premio Oscar nel 1955 per la migliore sceneggiatura originale con “Fronte del porto”, che consacrò tra l’altro il mito di Marlon Brando, premiato anch’egli con la
statuetta per il migliore attore protagonista.
Secondo quanto dichiarato al quotidiano “The New York Times “dalla vedova, Betsy, Schulberg è spirato in un ospedale di Long Island, dove era stato trasportato d’urgenza dopo essere stato colto da malore nella sua abitazione di Westhampton Beach; vano ogni tentativo dei medici per rianimarlo. Oltre alla moglie, lascia quattro figli.
Nato a New York nel 1914, Schulberg ebbe il destino in qualche modo segnato: era infatti figlio di B. P. Schulberg, produttore capo della “Paramount Pictures”, e diAdeline Jaffe, a sua volta sorella dell’agente Sam Jaffe. Scrittore, giornalista sportivo versato particolarmente nella
boxe, documentarista di guerra insieme a John Ford, intraprese presto la carriera di sceneggiatore, prima come consulente per le “majors” e poi in proprio. Nel 1947 raggiunse una certa notorietà con il romanzo “Perchè corre Sammy?”, che metteva alla berlina il mondo rutilante del cinema dell’epoca, e che gli provocò non pochi grattacapi nell’ambiente. Il peggio doveva però avvenire nel secondo dopoguerra quando, in piena era di maccartismo e “caccia alle streghe”, ebbe difficoltà a lavorare per essere stato iscritto al partito comunista americano negli anni ’30; al punto, sembra, da accettare infine di deporre davanti alla Commissione per le attività anti-americane, ritrovandosi in odore di delazione. Questo non gli impedì di firmare sceneggiature che rimangono pietre miliari tra le quali, oltre al citato “Fronte del porto”, vanno
ricordate anche quelle del “Paradiso dei Barbari” (1958) e soprattutto di “Un volto nella folla “(1957), film esso pure insignito dell’Oscar.