Arrivano i cinesi, arrivano a milioni, sorpassano ai semafori…una canzoncina di svariati decenni or sono dava corpo e ritmo ad una percezione che allora pareva assoluta e che in effetti era fondata: era la popolazione cinese con la sua vastità e la sua fecondità a riempire di esseri umani pianeta Terra. E invece dopo 60 anni di crescita ininterrotta i cinesi non crescono più di numero. Popolazione cinese ufficialmente fissata a un miliardo e 411 milioni, in calo dello 0,8 per cento rispetto alla precedente rilevazione. Il numero di cinesi sul pianeta non cresce più, anzi perfino un po’ arretra. E’ una notizia enorme e che quindi verrà regolarmente sottovalutata in significati e conseguenze. Vuol quindi dire che pianeta Terra si avvia ad alleggerimento del peso della popolazione di umani che ospita? Proprio no.
Significa invece che la geopolitica deve prendere atto di una mutata geografia demografica: a moltiplicare la sua popolazione è ora l’Africa, soprattutto l’Africa. Il miliardo e mezzo di cinesi all’alba del terzo millennio non ha alcun motivo di migrare come i suoi antenati hanno fatto per gli ultimi tre secoli. Centinaia di milioni di africani, che diventano sempre di più a seguito di altissimi tassi di natalità, hanno all’alba del terzo millennio possenti motivi e spinte per migrare. La Cina ha una popolazione che lentamente invecchia quanto a età media, la stessa India sta stabilizzando la sua curva demografica. L’Africa invece ha nella sua popolazione la maggior percentuale di giovani e giovanissimi. I pesi e le misure del dove sta la gente che compone l’umanità stanno, sono cambiati. Ne va a mutare la geografia del genere umano. Scusate se è poco.