Cirio: legale Geronzi, su Eurolat nessuna pressione

ROMA – Cesare Geronzi, in veste di presidente di Banca di Roma, non esercito' alcuna condizionamento nella trattativa che nel 1998 portò la Parmalat di Calisto Tanzi ad acquistare Eurolat dalla Cirio di Sergio Cragnotti. E' quanto affermato dall'avvocato Ennio Amodio, uno dei difensore di Geronzi al processo per il crac Cirio, nel corso dell'udienza svolta oggi al Tribunale di Roma . "Per Cirio – ha affermato il legale- la decisione di cedere il ramo latte si pone in un periodo di molto antecedente all'intervento di Banca di Roma. Non si capisce allora dove nasca l'idea dell'accusa di un grande burattinaio che avrebbe costretto Cirio a vendere il latte e Parmalat a trangugiarlo". Quanto alle testimonianze rese al processo da Tanzi e dall'ex direttore finanziario di Collecchio, Fausto Tonna, secondo i quali l'acquisto di Eurolat fu voluto da Banca di Roma al fine di "disincagliare" i crediti vantati nei confronti del gruppo di Cragnotti, per Amodio "si tratta di un gesto disperato per difendersi fatto a Roma come già nei processi a Milano e Parma. C'è sempre stata una vera e propria vocazione imprenditoriale diretta e fortissima di Parmalat ad acquistare il ramo latte di Cirio: per loro era un affare di importanza strategica". Al termine dell'arringa Amodio ha chiesto per Geronzi l'assoluzione piena. Per il 12 maggio e' prevista l'arringa dell'altro difensore del manager, Paola Serverino. L'accusa aveva chiesto per Geronzi una condanna a 8 anni.

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