Per la prima volta un tentativo di immigrazione clandestina di massa è stato prevenuto e non represso. Per la prima volta sono stati rispediti indietro via mare, senza sbarco e successiva detenzione. Insomma, per la prima volta non sono sbarcati e il ministro Maroni ha avuto davvero ragione. Per la prima volta ha funzionato l’accordo con la Libia: 227 clandestini sono stati intercettati, soccorsi sui loro barconi e riaccompagnati dalla marina militare italiana nel porto libico di Tripoli.
Ma l’operazione ha provocato la dura reazione dell’Onu. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha infatti espresso in una nota «grave preoccupazione per la sorte di circa 230 migranti ricondotti in Libia senza un’adeguata valutazione delle loro possibili necessità di protezione internazionale. I salvataggi sono avvenuti a circa 35 miglia a sud-est di Lampedusa ma in acque maltesi».
«Rivolgo un appello alle autorità italiane e maltesi affinché continuino ad assicurare, alle persone salvate in mare e bisognose di protezione internazionale, pieno accesso al territorio e alla procedura di asilo nell’Unione Europea», ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Antònio Guterres.
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