Alla lettura del dispositivo di sentenza i genitori del bimbo non hanno trattenuto parole di rabbia e rammarico: «Abbiamo atteso tutti questi anni per nulla – ha detto il padre, Andrea De Luca – Non comprendiamo questa scelta del giudice. Sono stati ignorati, a mio parere, i responsi delle perizie depositate dai nostri consulenti. Con questa sentenza nostro figlio è morto una seconda volta».
Sul banco degli imputati erano finiti otto medici pediatri, alcuni del Sant’Anna, altri del Valduce dove
il bambino era stato prima in cura, altri dell’Asl ma secondo il giudice monocratico Vittorio Anghileri non sono colpevoli di omicidio colposo perchè il “fatto non costituisce reato”.
Una decisione giunta dopo due ore di camera di consiglio e che chiude, almeno in primo grado, uno dei processi più controversi per vicende mediche fra quelli celebrati a Como. I familiari del bimbo, risarciti del danno, avevano rinunciato alla costituzione di parte civile.