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Concerti a Roma: locali, piazze e… Circo Massimo. Anche la musica è arte, non la fate sparire

Roma e i concerti, i concerti e Roma: due parole che ormai non vanno più tanto a braccetto. Eppure una volta non era così, una volta a Roma si suonava sempre, la maggior parte delle volte senza intoppi e senza polemiche al seguito. Oggi invece, anzi da diversi anni o addirittura decenni, suonare e fare concerti a Roma sembra diventato un peso, per chi a Roma ci abita e per le istituzioni che Roma “governano”. L’ultimo caso (ma è proprio solo l’ultimo di tanti altri) riguarda addirittura la musica dal vivo al Circo Massimo.

Tra effetti “terremoto” e teorie secondo cui la musica suonata creerebbe danno al patrimonio artistico e culturale della Capitale, qualcuno sta pensando di far cessare i concerti nell’unica arena che Roma ha disposizione in pieno centro. Ci si dimentica però che in quello che viene definito “patrimonio artistico e culturale” rientra anche la musica. Genere di musica che può piacere o meno, che può essere apprezzata o disprezzata, ma questo è un altro discorso perché sempre di musica si tratta, a prescindere dai gusti personali. Per fortuna non siamo ancora arrivati al punto dei “concerti sotto costrizione”.

Di musica dal vivo a Roma se ne sta togliendo troppa negli ultimi anni. I piccoli locali costretti a far cessare i concerti per qualche lamentela arrivata da qualcuno che ha deciso di chiamare più volte i vigili. Sempre i piccoli locali che non riescono a pagare i musicisti perché un concerto non viene pubblicizzato se non su richieste personali. I locali definiti ”medi”, quelli che facevano da via di mezzo tra piccolo pubblico e grande pubblico stanno praticamente sparendo. Per non parlare delle piazze… Poi ci sono le cosiddette ”arene”, quelle da decine di migliaia di persone. In inverno ci sono i palazzetti e i grandi teatri e lì il problema non si pone. Ma l’estate?

Tra tutte le grandi band e tutti i grandi artisti internazionali in tour per il mondo sempre meno fanno tappa a Roma. Spesso le date in Italia sono al Nord, Milano, Firenze, Bologna… Dove addirittura ogni anno vengono organizzati festival su festival che richiamano band di ogni genere da tutto il mondo e pubblico da tutta Italia. A Roma una volta c’erano anche i festival, poi sono un po’ entrati nel decadimento globale della città in cui già è difficile organizzare un singolo concerto, figuriamoci un festival da 50mila persone con 7-8 gruppi. 

Ma torniamo al Circo Massimo. L’estate a parte lo Stadio Olimpico e Capannelle (più altri luoghi all’aperto dove si fa musica ma che non possono accogliere decine di migliaia di persone) il Circo Massimo è l’unico luogo centrale in cui fare grandi concerti. Quest’anno ce ne sono stati molti e sicuramente sarà così il prossimo anno, e allora perché anche solo buttare lì l’idea di bloccarli? Come già scritto la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale riguarda anche la musica, e non solo quello che un romano (e non solo) chiamerebbe ”sti quattro ruderi ”.

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