Bufera sul concertone “Italia Loves Romagna”. I Nomadi, la storica band emiliana, è stata esclusa dall’evento musicale di sabato 24 giugno sera al Campovolo di Reggio Emilia, e non le manda a dire.
Non ci sta. Vuole capire. Sente puzza di bruciato. Ha sempre più la sensazione di essere stata tradita e non nasconde il proprio dispetto. E va all’attacco dal palco di Riccione. Ne ha tutti i motivi. I Nomadi sono un mix di reggiani e modenesi, sono (anche) noti per le loro iniziative benefiche, hanno la solidarietà nel DNA, abitano a meno di 20 km dalla Arena Reggiana, erano pronti ad annullare il programmato concerto in Piemonte per rispondere al prevedibile invito.
Invito che non è mai arrivato. Perché? Beppe Carletti, leader e tastierista dei Nomadi, era certo della chiamata. È il caso di ricordare che il concertone per i terremotati d’Emilia del 2012 l’aveva organizzato proprio Carletti ed era stato un successo. Perché questa esclusione? Cosa c’è sotto? Possibile che l’organizzatore-ideatore del concerto benefico (il sottosegretario Mazzi) si sia dimenticato proprio di chi aveva organizzato un evento simile, per di più in Emilia? O c’è dell’altro?
I Nomadi fanno concerti dal 1963. Hanno avuto parolieri solidi e innovativi (Tony Verona, Guccini), e un percorso musicale limpido, di forte identità. In più hanno avuto un cantante-artista, Augusto Daolio (1947-1992) – sepolto a Novellara – indimenticabile co-fondatore della band, ancora oggi ricordato per il suo talento cristallino e più ancora per la sua contagiosa umanità.
Come è stato possibile escludere musicisti di tale credito? I Nomadi sono stati esclusi dall’ultimo Sanremo ed hanno incassato il colpo senza batter ciglio. Volevano festeggiare i 60 anni di attività e non ce l’hanno fatta. Si sono limitati a dire “pazienza” e tutto è passato in cavalleria. Stavolta è diverso. Sono stati ignorati in casa propria. E (garbatamente) il gentleman Carletti ha reso noto il suo dispiacere. Suo e delle migliaia di fan. E i social sono esplosi.
Conoscendo Beppe fin dai tempi del maestro Mozzarini (arguto strimpellatore di Novi di Modena) non starà fermo. Per carità, qualcosa ha già fatto. Anticipando tutti. Il 3 giugno I Nomadi hanno ricordato la Romagna ferita nel corso del maxi concerto per il 60esimo, tenutosi a Novellara.
L’altra sera a Riccione hanno duettato con Mirko Casadei sulle note di “Romagna mia “. Ma presto, c’è da scommettere, I Nomadi daranno l’annuncio di un maxi evento pro alluvionati in un luogo simbolo della Romagna ferita (12 mila imprese in ginocchio). E non mancherà Laura Pausini.