Convinta che la vicina del piano di sopra le facesse il malocchio e sia una strega, una donna di Cremona è finita in tribunale a processo per stalking.
L’imputata ha 50 anni. La vittima delle accuse e degli insulti si chiama Giuseppina ha 69 anni, è madre di due figli e vedova da pochi giorni di Mario, 71 anni. “Il dolore è enorme, ma non ho voluto far rinviare il processo per il funerale”.
“Sono stati 9 anni di tormenti”, dice, fino alla denuncia e al processo per atti persecutori alla vicina di casa che si è aperto con la deposizione della querelante e poi è stato aggiornato al 23 maggio 2025.
Francesca Marandi, sulla Provincia di Cremona, riporta la cronaca dell’udienza. Parte civile con l’avvocato Luca Curatti, la sessantanovenne Giuseppina si è accomodata davanti al giudice. Ha guardato il pm: “Mi faccia tutte le domande, io rispondo la verità”.
Agitata all’inizio, ma poi non l’ha fermata più nessuno. Nella sua lunga testimonianza, solo tre volte ha chiesto di potersi fermare, ma solo per bere un sorso d’acqua. E si è scusata, perché gesticolava. “Non è mia abitudine, ma sono agitata”.
Pensava che fosse una strega
Il racconto risale nel tempo a 20 anni fa, quando la presunta stalker è arrivata ad abitare al piano di sopra. “All’inizio abbiamo sempre avuto rapporti civili, l’avevamo accettata come una famiglia”, poi la storia ha preso una ‘altra piega’ riversata in ben dieci querele presentate negli ultimi dieci anni, come riepiloga Francesca Marandi: “Giuseppina ha annotato date e fatti dal 2015 ad ottobre di Giuseppina”. “La mia vicina mi diceva parole bruttissime, tante di quelle brutte parole. Parolacce di notte e di giorno, non c’era orario. ‘Sei una p…, una bugiarda’. Mi sentivo morire dentro. Ha distrutto la mia vita”.
Giuseppina racconta di come la vicina la seguisse all’interno del condominio. “Stavo gettando l’immondizia fuori, nello spazio condominiale adibito, mi ha detto: ‘Ecco la strega che fa le pulizie’. Mi ha detto ‘Sciò sciò scio’ con la scopa dietro di me”.
Ha anche spiegato che “molto spesso, ogni giorno e a qualsiasi ora, anche di notte, guardava dentro in casa nostra dalle finestre con atteggiamento minaccioso”.
E, poi, “i continui rumori dal suo appartamento di sopra, non so con che cosa, almeno fino alle undici e mezza della sera”. Ma anche “le martellate alla cassetta delle lettere. Si faceva sentire, diceva ‘Diavolo, vai via diavolo’”.
Anche gli sputi contro il malocchio
Giuseppina ha raccontato degli “sputi”: “Quando da lontano mi vedeva fuori con mio marito, lei sputava più volte. Una volta mi ha sputato addosso”. E degli inseguimenti. “Durante una passeggiata, mi ha inseguita. Mi ha fatto il segno delle corna”.
Giuseppina la vicina se l’è trovata anche in chiesa. “Io ho la chiesa di fronte a casa. L’ho comunque salutata, lei all’improvviso mi si è parata davanti, sbarrandomi l’uscita. ‘Perché mi saluti’. A te le cose vanno bene, a me no’”.
Una volta è corsa sull’altare e ha urlato: “Io sono pura, non ho peccati, tu vieni in chiesa per farti perdonare i peccati”.
Da nove anni, Giuseppina non vive più in pace, conclude Francesca Marandi. “Questa situazione mi faceva paura, mi agitava tanto, non uscivo più di casa. Vivevo sempre con l’ansia. Sono andata dalla psichiatra, mi ha dato le medicine e le gocce. Le prendo ancora. Il mio povero marito non aveva cambiato le abitudini di vita, ma era preoccupato per me: ‘Stai attenta, mi raccomando’”.
C’è una episodio che più di tutti Giuseppina non perdona alla vicina. “Due anni fa, mio marito si è ammalato ed è morto una settimana fa, buonanima. A ottobre, la vicina ha urlato: ‘Vai via diavolo, vai via diavolo, tuo marito deve morire'”.