Coppa Italia, Palermo; Rossi esulta: La squadra ha doti morali

PALERMO – ''La squadra ha fatto una buona partita, indipendentemente dal risultato. Nel secondo tempo il Palermo ha iniziato meglio di noi e la partita si e' messa in salita. Abbiamo cercato di rimediarla fino alla fine, ma non ci siamo riusciti''. Bastano poche parole a Massimiliano Allegri per spiegare il ko con eliminazione subito a Palermo, contro i rosanero, che volano verso la finale di Roma. Non mancano, pero', le recriminazioni. ''Su Ibra – aggiunge l'allenatore del Milan – c'era un rigore e l'espulsione di Goian, in occasione del doppio palo. Ad un quarto d'ora dalla fine saremmo andati dieci contro nove, un bel vantaggio. La squadra ha disputato una buona partita, abbiamo sbagliato un gol con Robinho dopo 3' e non c'e' dubbio che avremmo potuto fare qualcosa di piu' in occasione del gol su calcio d'angolo''. ''Con i 'se' e con i 'ma' – taglia corto Allegri – nel calcio non si va da nessuna parte. Il Palermo ha giocato una partita attenta ed alla fine ha vinto. Il mio rammarico e' racchiuso nella partita d'andata e mel modo in cui abbiamo subito due gol: giocare qui, con questo pubblico, sapevamo non sarebbe stato facile. Meritavamo un risultato diverso, ma cio' non toglie meriti ai nostri avversari''. Giulio Migliaccio, che ha sbloccato il match, e' lo specchio della felicita'. ''Con questa finale corono il sogno di una vita, i sacrifici di un'intera carriera – ammette -. Per me e' una serata speciale, indimenticabile. Adesso vogliamo la Coppa Italia''. Anche Delio Rossi, alla seconda finale di Coppa Italia in carriera, dopo quella vinta sulla panchina della Lazio, non riesce a nascondere la propria soddisfazione. ''Accetto sempre il verdetto del campo – esordisce il tecnico dei rosanero – ci voleva un'impresa titanica contro questo Milan e penso che il Palermo, nell'arco dei 180' di gioco, e' stato superiore. Nell'intervallo ho detto ai miei che volevo perderla, questa partita, ma volevo giocarmela. Sono contento per l'Isola, per il meridione, per Palermo: la qualificazione per una finale puo' essere un buon viatico e conferma che si puo' fare calcio anche a queste latitudini. Giocare poi con questo entusiasmo attorno e' una cosa unica''. Rossi conclude con una delle sue massime. ''Le vittorie – dice – mi scivolano addosso, faccio mie invece le sconfitte. C'e' grande orgoglio, sono contento per questi ragazzi, oggi hanno dimostrato di avere anche delle doti morali. Il mio futuro? Il lavoro di un allenatore non dipende da un palo, da un gol o da un rigore parato, bisogna vedere se riesce a portare avanti dei programmi. La valutazione che faremo io ed il presidente deve essere scevra dai risultati. Mi e' dispiaciuto togliere Acquah, che non stava facendo male, pero' l'ho visto troppo emozionato, stiamo parlando di un '93, sta all'allenatore fare delle scelte. I biglietti li fanno vendere gli attaccanti, le partite le fanno vincere le difese''. .

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