Home > Notizia per Notizia > Cori razzisti fuori dal calcio, il caso Maignan è solo l’ultimo caso di una serie infinita

Cori razzisti fuori dal calcio, il caso Maignan è solo l’ultimo caso di una serie infinita

Cori razzisti fuori dal calcio. “Questi ignoranti devono restare a casa”. Parole e musica di Mike Maignan, 28 anni, portiere del Milan. 

Sabato, allo stadio di Udine, è stato sommerso di buu e un cretino dagli spalti, gli ha dato della scimmia. Una vergogna. Gara sospesa per 5 minuti e Maignan se n’è andato. Ben fatto.

Immediata la solidarietà anche del ministro Abodi e di tutti i giocatori, anche stranieri, come la stella Mbappe’. I compagni di squadra hanno abbracciato Mike e sono scesi con lui negli spogliatoi. Subito dopo in tv l’allenatore Pioli è intervenuto schierandosi apertamente con il suo portiere.

Ha detto: ”Mike ha subito in prima persona; a me è dispiaciuto vedere un ragazzo così rispettoso di tutti, così corretto, preso di mira. Sono molto fiero di allenare un ragazzo come lui. Sono situazioni che non devono più succedere, è bene che gli ignoranti stiano a casa e non vengano più allo stadio”.

Concetti condivisi immediatamente anche dall’Udinese. Federico Balzaretti, responsabile dell’area tecnica bianconera, è stato chiaro: ”Ci tengo a dire che questo è un club multietnico in una città che è esempio di integrazione. Se troveremo la persona che ha insultato Maignan agiremo di conseguenza: non tolleriamo nessuna forma di razzismo, anche se fosse solo una persona”.

La Questura di Udine è già al lavoro con una indagine sul caso increscioso. Lega Calcio e Federazione hanno condannato sui propri social l’episodio. Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto in prima persona: ”Nel calcio non c’è posto per il razzismo. Siamo solidali con Maignan e condanniamo duramente quanto accaduto a Udine. Bene ha fatto l’arbitro a sospendere la gara, non si deve giocare per forza quando accadono questi comportamenti vergognosi”.

TROPPI CASI NEGLI ULTIMI ANNI
È dal 2005 che si ripetono questi cori razzisti e in quasi 20 anni il fenomeno non è stato arginato. Molti ricorderanno che nel 2005, in Messina-Inter, Marc Zoro stufo degli insulti ha preso il pallone tra le mani e ha interrotto il gioco.

Clamoroso il gesto di Kevin Boateng nel 2013 durante l’amichevole Pro Patria- Milan: il centrocampista ha scagliato il pallone verso i tifosi di casa che lo stavano bersagliando; match immediatamente sospeso. Altri 2 episodi. Nel dicembre 2018 in Inter-Napoli il difensore azzurro Koulibaly, esasperato dagli ululati, ha applaudito l’arbitro ed è stato espulso; nel 2023 in Juve-Inter, Lukaku è stato a lungo insultato dai tifosi bianconeri.

ARRIGO SACCHI: IL RAZZISMO FA MALE AL CALCIO
Sull’episodio di Udine è intervenuto anche l’ex Ct della Nazionale e allenatore del Milan Arrigo Sacchi che si è chiesto: ”Ma come è possibile che nel 2024, in uno stadio dove si va per assistere a uno spettacolo, si sentano ancora cori razzisti? Il problema, per come lo vedo io, è culturale: ormai non mi meraviglio più perché in questo Paese trionfa l’ignoranza e, da sempre, il razzismo va a braccetto con l’ignoranza. È una vergogna che si debbano osservare scene simili”.

 

Gestione cookie