Ed è sempre Greco l’altro uomo che Mele aspettava nella sua camera, ma che non si presentò. Quella fu una trappola tesa proprio da Greco, afferma oggi Mele: «La mia ascesa politica preoccupava molti nel partito e quella notte è stata l’arma per farmi fuori. – racconta Mele – Ma non ce l’ho con i vertici, loro non c’entrano. Lo stesso Casini nel 2006 mi aveva detto di stare lontano da Greco».
Ora che è lontano dal Palazzo, Mele afferma con amarezza che i tempi sono proprio cambiati: «Io sarò ricordato come un puttaniere e un cocainomane, ora qualcun altro nella mia stessa situazione viene definito un playboy».
Il riferimento è chiaramente al premier. «Umanamente sono solidale con Berlusconi, politicamente lo sono molto meno».