Crisi, le agenzie di rating nel mirino del Parlamento: "Denunciamole"

ROMA, 27 LUG – Aggiotaggio e destabilizzazione del mercato dei titoli di Stato: sono le due accuse pesanti che la Commissione Finanze della Camera lancia all'indirizzo delle agenzie di rating. Questo insieme alla richiesta al Governo di denunciare le agenzie alla neo costituita European Securities Market Authority (Esma).

Si apre dunque un nuovo fronte nella 'guerra' alle agenzie di rating accusate da piu' parti di non aver saputo prevedere la crisi economica, di averla in parte provocata e ora di aggravarla. Anche per interesse personale, dice ora Montecitorio.

La risoluzione (la prima firma e' del capogruppo del Pdl Maurizio Bernardo, ma e' sottoscritta anche da esponenti del Pd e della Lega Nord) e' stata approvata all'unanimita' dalla commissione e chiede anche all'esecutivo una iniziativa in sede Ue per dare vita ad una agenzia di rating europea.

Ma intanto l'atto d'accusa e' pesante e circostanziato: le agenzie, all'inizio della crisi, sono state ''incapaci nel valutare con il dovuto anticipo alcune patologie registratesi con riferimento ai mutui sub prime''.

Inoltre sono viziate ''da conflitti di interesse tra l'attivita' di valutazione svolta e la prestazione di servizi di consulenza nei confronti dei soggetti che emettono gli strumenti finanziari oggetto della loro valutazione''. Questo anche perche' ''i servizi di rating sono pagati dai soggetti che emettono i prodotti finanziari sottoposti al rating''.

E si aggiunga ''il sostanziale oligopolio esistente nel mercato dei servizi di rating'' e ''l'insufficiente trasparenza nei meccanismi e nelle procedure per la realizzazione dei rating stessi''.

Problemi che di recente hanno investito anche il nostro Paese con ''la diffusione, effettuata a mercati aperti, di un comunicato di Standard and Poor's sulla manovra correttiva adottata dal Governo italiano, prima ancora della pubblicazione del testo definitivo della manovra stessa'', che ha avuto ''gravi ripercussioni sull'andamento delle quotazioni in borsa''. Tanto da provocare anche l'intervento della Consob; e poi il ''declassamento azzardato'' da parte di Moody's del 'voto' sul debito pubblico portoghese ''che ha prodotto effetti destabilizzanti sui mercati finanziari dell'intera zona euro''.

Insomma anche l'Italia, chiede la Commissione Finanze, si metta in prima fila in questa battaglia contro 'valutazione-selvaggia' e faccia sentire la sua voce. In realta' un coro: tanto che il dibattito sull'argomento e' sempre 'caldo' in Europa, e la stessa Commissione ha di recente spiegato, parlando delle banche, ''vogliamo sopprimere il piu' possibile il riferimento sistematico al loro giudizio'', delle agenzie.

Plaude Elio Lannutti dell'Idv che commenta: ''e' tempo che l'Europa passi dalle parole ai fatti istituendo una propria agenzia di rating indipendente. E' ormai evidente, infatti, che le tre sorelle del rating fanno parte, assieme alle banche di affari ed ai fondi speculativi, di una cricca economica con gravissime responsabilita' che dovrebbe essere chiamata davanti ad un Tribunale internazionale a rispondere di crimini economici''.

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