CRISI LEHMAN: BORSE A PICCO, ORA TREMANO ANCHE AIG E GOLDMAN SACHS, PETROLIO SOTTO $90

L’effetto Lehman Brothers, la banca d’affari americana fallita lunedì a seguito della crisi dei mutui subprime si fa ancora sentire sul mondo finanziario.

La Borsa giapponese, lunedì chiusa per festività, reagisce al fallimento di Lehman Brothers e alle altre cattive notizie dagli Usa con l’indice guida Nikkei che cola a picco, chiudendo a 11.609,72 (-4,95%). In caduta libera anche le altre piazze asiatiche: Hong Kong -5,40%, Seul -6,10%, Taiwan -4,89%, Jakarta -4,53%, Bangkok -3,32%.

BORSE EUROPEE – La crisi finanziaria continua a tenere sotto pressione anche i mercati azionari del Vecchio Continente alla luce anche del monito del Fondo monetario internazionale per cui ci troviamo di fronte ad una tempesta finanziaria senza precedenti. Dopo il «lunedì nero» i cali degli indici guida appaiono più contenuti ma le banche sono le più colpite. Le vendite sono ripartite sulle preoccupazioni di un ulteriore aggravarsi della crisi dopo il fallimento di Lehman Brothers. A Londra l’indice Ftse cala del 3,98% sotto i 5 mila punti, per la prima volta dalla metà del 2005 a 4.997,20 punti. Giù del 3,12% il Mibtel di Milano. A Francoforte il Dax cede del 3% e a Parigi il Cac 40 perde il 3,11%.

WALL STREET – Apertura negativa anche per la borsa di New York con il Nasdaq composite che cede l’1,39% a 2.149,65. Il Dow Jones segna -0,29% a 10.885,68 e lo S&P 500 -0,37% a 1.188,31.

SI FA AVANTI BARCLAYS – Da Londra invece giunge la notizia che la banca britannica Barclays avrebbe raggiunto un accordo con Lehman Brothers per la cessione di alcune aree di business. Lo riporta il sito del Financial Times, precisando che non è ancora chiaro nè il prezzo dell’operazione nè quali attività di Lehman passeranno di mano.

LA BCE IMMETTE LIQUIDITA’ – La Bce ha inserito70 miliardi di di euro di liquidità per stabilizzare i mercati finanziari. È la seconda mossa straordinaria consecutiva dell’Eurotower, dopo l’immiissione di 30 miliardi di euro di lunedì. Complessivamente, in due giorni, la banca centrale ha immesso sui mercati finaziari 100 miliardi di euro di liquidità, per ridare fiducia alle banche scosse dal crac di Lehman, dal salvataggio di Merrill e dai rischi che circondano il colosso delle assicurazioni statunitense American International Group (Aig). All’operazione hanno partecipato 56 banche per una domanda complessiva di 102,48 miliardi di euro.

CONTROMOSSA DELLA FED – Nuovo massiccio intervento anche della Federal Reserve per cercare di arginare le tensioni sul mercato interbancario: la Banca centrale americana ha iniettato nel sistema 50 miliardi di dollari supplementari, oltre ai fondi già erogati mediante le normali aste di prestiti di rifinanziamento alle banche. Intervento deciso mentre il presidente Ben Bernanke è riunito con il Fomc, il braccio che governa la politica monetaria, per decidere su una eventuale riduzione dei tassi di interesse americani.

PETROLIO – E la crisi finanziaria con le inevitabili ripercussioni che avrà sul piano industriale sta trascinando al ribasso il prezzo del petrolio. A New York il greggio è sceso sotto i 90 dollari al barile, il livello più basso dall’8 marzo scorso.

ANCHE AIG RISCHIA GROSSO – Intanto proseguono anche oggi, gli incontri fra rappresentati della Fed, del Tesoro Usa, di Aig e di alcune fra le maggiori banche. I meeting sarebbero in corso presso la Fed di New York. Il colosso assicurativo Aig è alla ricerca di 75 miliardi di dollari di capitali freschi e, nelle ultime ore, si è visto tagliare il rating da parte di Moody’s e Standard & Poor’s. Il governatore di New, David Paterson, ha affermato, che ad Aig resta solo un giorno di rifinanziarsi. Ma, secondo quanto riporta il canale finanziario Cnbc sulla base di informazioni riservate, si tratta di un’impresa pressochè disperata perchè il gruppo assicurativo non dispone più di collaterali di qualità da dare in garanzia.
Scivolone per Aig all’avvio delle contrattazioni di Wall Street. Il colosso assicurativo crolla del 61%.

TREMA PURE GOLDMAN SACHS – E dopo Lehman Brothers gli analisti guardano alle sole due banche d’affari americane rimaste indipendenti vale a dire Goldman Sachs e Morgan Stanley. In particolare titolo Goldman Sachs va a rotoli a New York, con una flessione nel preborsa del 14% a 116 dollari. Oggi la banca d’affari statunitense ha comunicato un forte calo, -70%, dell’utile trimestrale, a 845 milioni di dollari.

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