CRISI: MA DOV’ERANO LE BANCHE CENTRALI?

di Cesare

Secondo la maggior parte dei commentatori, la crisi finanziaria scoppiata nei mercati non si può ancora delimitare con precisione nei suoi confini effettivi (e dunque non si sa che tenuta il sistema economico globale potrà avere), poiché non si conoscono a sufficienza le esposizioni delle banche rispetto ai prodotti finanziari «tossici» che hanno determinato la crisi. In buona sostanza, nessuno sa che cosa le banche hanno comprato, e in che misura, che cosa c’è nel portafoglio di ciascun istituto di credito, nessuno sa come il denaro concesso dai cittadini con il proprio risparmio sia stato utilizzato dai vari top manager del settore (che di top hanno ben poco). Ma come è possibile tutto ciò, come può essere che le banche centrali non conoscano i bilanci dei vari istituti, non controllino, o meglio monitorino, i vari investimenti, in buona sostanza non effettuino quella opera di controllo stabilita dalla leggi dei vari stati? Restando all’Italia, mi chiedo: Draghi e i suoi colleghi predecessori servono soltanto a enunciare vuoti principi nelle fumose e noiose relazioni annuali?

Gestione cookie