CRISI: OGGI BUSH PARLA ALLA NAZIONE, G7 SI RIUNISCE A WASHINGTON

George W. Bush oggi parlerà alla nazione. Parlerà a tutti gli americani per rassicurarli dopo che la manovra da 700 miliardi di dollari per salvare le borse non ha dato i risultati sperati. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca, Dana Perino, che ha fatto sapere che il presidente parlerà in mattinata (primo pomeriggio in Europa) dal giardino delle rose.
«A fronte della continua instabilità della borsa» ha detto la Perino, «il presidente farà una dichiarazione per assicurare agli americani che devono aver fiducia nel lavoro dei responsabili per l’economia: stanno facendo con determinazione tutto quello che c’è da fare per stabilizzare il nostro sistema finanziario» La dichiarazione di Bush è prevista alle 10 ora di Washington, le 16 in Italia.

A Washington il Vertice G-7 sulla crisi dei ministri finanziari. La tempesta in corso sui mercati mondiali approda oggi anche sul tavolo dei ministri finanziari del G-7 che a Washington, in un’accelerazione d’incontri legata alla gravità della crisi, cercheranno di trovare una posizione comune per arginare la frana delle borse mondiali e far ripartire i finanziamenti interbancari, oramai congelati da giorni a livello internazionale. Il vertice avrà un’appendice sabato quando il presidente Bush riceverà tutti i ministri finanziari assieme al direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn e al presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick.
I mercati sembrano tuttavia scettici sull’imminenza di nuove misure concordate. A gettare acqua sul fuoco delle attese di un vero piano globale anti-crisi finanziaria è stato anche il segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson che, nello stesso giorno del taglio coordinato dei tassi d’interesse da parte della maggiori banche mondiali, ha sostenuto che i Paesi del G-7, quando si tratterà di utilizzare imposte o politiche di spesa per vincere la crisi andranno in ordine sparso. " Quando guardiamo al G-7, ha detto, abbiamo Paesi molto diversi, economie di diverse dimensioni e sistemi finanziari con bisogni differenti e dunque non avrebbe senso avere poltiche identiche".

Draghi e il Financial stability forum. Intanto si è già svolto un vertice ad alto livello a Washington con al centro la crisi dei mercati. Il segretario al Tesoro Usa Hank Paulson, il primo vicedirettore genetale del Fondo Monetario Internazionale John Lipsky e il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, quest’ultimo in qualità di presidente del Financial Stability Forum, hanno avuto presso la sede del Fmi un incontro con alti dirigenti delle banche centrali e dei ministeri dell’economia, oltreché delle autorità di controllo di un ampio gruppo di Paesi avanzati ed emergenti.
Nel mese di aprile di quest’anno – ha detto Draghi secondo quanto riporta un comunicato Fmi – il Financial stability forum ha lanciato un piano articolato per costruire un sistema finanziario più resistente, che delinea una diagnosi congiunta e un intenso sforzo di collaborazione con le principali autorità di regolazione, di controllo, con le banche centrali e con le autorità nazionali nei centri finanziari chiave. I princìpi guida sottostanti alle raccomandazioni di tale piano sono quelli di ricreare un sistema finanziario che operi con meno leva finanziaria, sia immune alla gamma di incentivi disallineati alla base della crisi, e prevede il rafforzamento della vigilanza prudenziale e regolatoria e, attraverso la trasparenza, una migliore identificazione e gestione dei rischi. Queste raccomandazioni – ha sottolineato Draghi – sono ora in corso di attuazione da parte delle stesse autorità che le hanno formulate e concordate e il Fsf sta attentamente monitorando il processo di applicazione. Interazioni con le economie dei Paesi emergenti sono importanti per sviluppare robusti accordi per affrontare le tensioni nel sistema finanziario. E intensificheremo – ha concluso Draghi – la nostra cooperazione con il Fondo Monetario e il G-20 nel costruire un approccio multilaterale alla riforma del sistema".

Gestione cookie