Crisi, piazze finanziarie in rialzo: lo spettro delle bolle sulla ripresa

wall streetNew York, Londra, Parigi e Milano sono tornate a respirare nel 2009, le borse sono schizzate improvvisamente su dal precipizio in cui erano cadute a partire dal settembre 2008 e il crollo di Lehman Brothers. Le piazze finanziarie si sono rialzate già a partire da marzo di quest’anno, lanciando i primi segnali di ripresa. Dietro il rialzo di immobili e listini però si nasconde lo spettro delle bolle, le vendite allo scoperto, le stesse che hanno causato il collasso di Wall Street.

Grazie alla Federal Reserve la moneta in circolazione negli Stati Uniti è cresciuta in un solo anno del 109%, con interventi a tutto campo: oro, azioni, obbligazioni. I mercati così festeggiano la ripresa, come se il disastro Lehman Brothers non ci fosse mai stato: gli investitori comprano, anche metalli preziosi, come generalmente si fa in situazioni decisamente opposte a quella di riassetto post-crisi.

Già nella prima metà del 2009 la Bank of America vantava un’attività finanziaria decisamente superiore a quella registrata nell’intero 2008, pari a 2.250 miliardi di dollari.  La Banca centrale europea ha guadato un miliardo in più di interessi grazie ai prestiti supplementari.

L’euforia di acquisti, dunque, potrebbe essere un segnale di un’ennesima bolla speculativa che aleggia sull’avanzata delle quotazioni e sul tanto agognato “the end” alla recessione. Dalle ceneri di un’economia andata distrutta riemergono così le grandi banche che, aiutate dai governi, non sono fallite e sono sempre più potenti.

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