Crisi: rating Grecia ancora giù, corsa Ue contro crac

ROMA 9 MAG Le agenzie di – ROMA, 9 MAG – Le agenzie di rating tornano ad alzare il tiro sulla Grecia: Standard & Poor's ha deciso una nuova bocciatura precipitando Atene ancora piu' giu' nella scala dei rating 'spazzatura'. Intanto, mentre i mercati tornano a punire il debito ellenico, e' corsa contro il tempo fra Atene e Bruxelles per estendere gli aiuti alla Grecia ed evitare una dolorosa ristrutturazione del debito. S&P ha tagliato il rating greco di due livelli a 'B' da BB-', avvertendo che sono possibili nuovi peggioramenti a causa del rischio di default sempre piu' alto. Partendo dall'ipotesi di dilazionare le scadenze sugli 80 miliardi di euro prestati dall'Ue a favore di Atene un anno fa, S&P teme che ''i governi creditori vorranno un trattamento simile per gli obbligazionisti privati, nella forma di un'estensione delle scadenze''. In realta' – preso atto che la Grecia non potra' tornare a finanziarsi emettendo obbligazioni nel 2012 come previsto dal salvataggio – i vertici finanziari europei lavorano anche su altri scenari: come quello di tagliare i penalizzanti tassi d'interesse sul prestito, prediletto dal commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn. E poi c'e' il ''programma di aggiustamento supplementare citato dal presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker dopo il vertice lussemburghese d'emergenza di venerdi'. Allo studio ci sarebbe un ulteriore prestito da 20-30 miliardi, in cambio di un ampliamento delle privatizzazioni (attualmente a 50 miliardi di euro). Dopo il vertice di Lussemburgo, la palla ora passa alla 'troika' dei tecnici di Fondo monetario internazionale, Ue e Banca centrale europea, da domani in Grecia per verificare l'attuazione del piano di austerity adottato da Atene e probabilmente chiedere un'accelerata alle privatizzazioni e un consenso bi-partisan sulle riforme. E poi lunedi' prossimo tocchera' al consiglio dei ministri finanziari dell'Ue, chiamato anche ad approvare anche il pacchetto di salvataggio da 78 miliardi per il Portogallo. Come ha spiegato il ministro francese delle Finanze Christine Lagarde, visti i rapporti sulla situazione greca da Commissione Ue, Fmi e Bce, ''il 16 maggio al consiglio Ecofin esamineremo se e cosa deve essere chiesto di piu' al governo di Atene per mantenere gli impegni''. Ma e' corsa contro il tempo perche' i mercati non danno tregua. La decisione di S&P ha affossato ulteriormente i titoli di Stato greci, con rendimenti oggi in rialzo e un'impennata dello 'spread' decennale (a 1.260 punti base) che trascina Irlanda e Portogallo a livelli record. Le altre due maggiori agenzie di rating sembrano intenzionate a seguire S&P. Moody's ha messo oggi in revisione il rating greco, pari a 'B1', in vista di una possibile bocciatura a causa del peggioramento del deficit 2010 e della ''crescente incertezza'' sulla sua sostenibilita'. E le indiscrezioni dicono che anche Fitch intende tagliare il suo voto come ha fatto S&P. Di positivo c'e' che i mercati non sembrano credere all'ipotesi di uscita della Grecia dall'euro, tirata in ballo venerdi' dallo 'Spiegel' e bollata come una boutade dai vertici europei. La rivista tedesca e' finita oggetto di un'indagine per ''diffusione di notizie false'' e arrivano nuove smentite (dal governo tedesco ma anche dal vice-presidente della Commissione Ue Antonio Tajani). Ma qualche politico tedesco (nella Fdp, parte della coalizione di governo), e qualche giornale, continuano nonostante tutto a parlare di addio greco all'euro: sempre meglio – scrive Die Welt – che ''una serie infinita di salvataggi''.

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